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Green | 01 dicembre 2024, 12:44

Il Grande Fiume: a Palazzo Madama un viaggio tra biodiversità e storia

Reso possibile anche grazie a importanti reperti messi a disposizione dal Parco Paleontologico Astigiano

La sala del Gabinetto Cinese di Palazzo Madama

La sala del Gabinetto Cinese di Palazzo Madama

Dallo scorso venerdì (29 novembre) al 4 febbraio 2025, le sale della Piccola Guardaroba e del Gabinetto Cinese di Palazzo Madama si trasforrmano in una finestra unica sulle ricchezze e le sfide del fiume Po. L’esposizione Il Grande Fiume: biodiversità tra passato e futuro non è solo una celebrazione della natura, ma anche una riflessione profonda sulla storia geologica e biologica del territorio. Questo progetto, curato dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, dal settore Sviluppo Sostenibile Biodiversità e Aree naturali della Regione Piemonte e dal Parco Paleontologico Astigiano, rappresenta un importante contributo alla sensibilizzazione sulla salvaguardia degli ecosistemi.

Grazie agli scatti subacquei del fotografo e videomaker Mattia Nocciola, i visitatori possono immergersi virtualmente nelle acque del Po, scoprendo l’incredibile varietà di specie ittiche autoctone che lo popolano. Tuttavia, accanto a questa bellezza naturale si affacciano le minacce sempre più pressanti delle specie aliene invasive, che mettono in pericolo l’equilibrio ecologico del fiume. Le immagini catturate in ambienti naturali evidenziano un mondo sommerso tanto affascinante quanto fragile, offrendo uno sguardo diretto sugli effetti dell’emergenza climatica e delle pressioni antropiche.

Fossili e passato remoto: il contributo astigiano

Nel Gabinetto Cinese, il Parco Paleontologico Astigiano assume un ruolo di primo piano nell’esposizione. Grazie alla collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, il Parco presenta una selezione straordinaria di fossili che testimoniano i cambiamenti climatici e biologici avvenuti milioni di anni fa nella Pianura Padana. Tra i reperti più significativi spiccano organismi che vivevano in un mare subtropicale che un tempo ricopriva l’attuale area piemontese. Questi fossili non solo raccontano la storia geologica del territorio, ma offrono preziosi spunti di riflessione sulle dinamiche odierne legate alla biodiversità e alla conservazione ambientale.

La presenza del Parco Paleontologico Astigiano evidenzia l’importanza del contributo locale nella narrazione di questa storia universale. Attraverso i fossili e il loro contesto, viene messa in luce l’evoluzione di un territorio in continuo cambiamento, invitando il pubblico a considerare quanto il passato possa illuminare il futuro.

Un intreccio di storia naturale e attualità

La mostra non si limita a documentare, ma invita a riflettere: il fiume Po diventa un simbolo delle sfide contemporanee legate alla perdita di biodiversità, alla frammentazione degli habitat e all’invasione di specie aliene. Grazie alla collaborazione tra enti e istituzioni come il Parco Paleontologico Astigiano e le aree protette del Po piemontese, del Ticino e del Lago Maggiore, viene sottolineato il valore della cooperazione per tutelare gli ecosistemi in un contesto di cambiamenti globali.

Un evento da non perdere

L’esposizione si collega inoltre alla mostra Change! Ieri, oggi, domani. Il Po, allestita nella sala del Senato di Palazzo Madama, dove è esposto il fossile del delfino di Bagnasco di Montafia, un ulteriore tassello che arricchisce il quadro narrativo e scientifico.

Redazione

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