La nota studiosa di Vittorio Alfieri, Carla Forno, figura appassionata e competente, conosciutissima non solo ad Asti ma in tutto il mondo, è stata sospesa come direttrice della Fondazione studi alfieriani.
La decisione, da quanto si apprende sarebbe stata presa autonomamente dal presidente della Fondazione Enrico Mattioda, docente universitario, per motivi "disciplinari".
Enrico Mattioda con Carla Forno e il prefetto di Asti durante una visita istituzionale
La vicenda
I motivi disciplinari in questione vengono spiegati dal legale di Carla Forno (lei preferisce non commentare), Luigi Florio che sottolinea: "Su incarico della dr.ssa Carla Forno ho contestato nel merito e nel metodo le fantasiose accuse mossele dal prof. Mattioda all'insaputa del consiglio d'amministrazione e del consiglio direttivo della Fondazione Centro Studi Alfieriani, nonché la sua sospensione cautelare dal servizio, quest'ultima priva di reale motivazione ma evidentemente finalizzata alla volontà di infliggerle il licenziamento. Alla direttrice Forno, tra i più qualificati alfieristi al mondo, sono state formulate contestazioni che lasciano basiti; in parole povere le si contesta di svolgere il suo lavoro senza obbedire, cito testualmente, agli 'ordini' del presidente. Basti dire che tra le contestazioni di 'evidente gravità' (testuale) vi è quella di avere accolto, esattamente come negli anni precedenti, la richiesta della catalogatrice del Fondo Antico del Centro Studi Alfieriani di tenere a Palazzo Alfieri una lezione con i suoi allievi bibliotecari, senza chiedere la preventiva autorizzazione al presidente".
L'avvocato Florio dettaglia ulteriormente: "Tra le contestazioni c'è anche quella di avere accolto una sera (nell’atto di accusa è scritto di avere coordinato), a titolo totalmente gratuito, una visita guidata a Palazzo Alfieri promossa dalla Fondazione Asti Musei, che gestisce anche il Museo Alfieriano; quella di non avere riscontrato alcune mail di un ex consigliere della Fondazione che la dr.ssa Forno non ha ricevuto e vi è pure quella di esercitare il legittimo diritto di critica (testuale, 'toni inaccettabilmente critici e offensivi') per avere risposto con fermezza ma senza epiteti offensivi ad affermazioni pesantemente colorite del presidente nei suoi riguardi".
Il legale preannuncia che impugnerà "come palesemente infondato e finanche persecutorio qualsiasi provvedimento disciplinare, fosse anche il più blando, dovesse esserle comminato. Ritengo doveroso fare presente come la contestazione disciplinare mossa dal presidente in totale solitudine citi quale base giuridica anche un asserito Regolamento della Fondazione in realtà non operativo in quanto privo del necessario parere da parte del rettore dell'Università di Torino e dell’obbligatorio riesame. Tale Regolamento, predisposto dal presidente senza il coinvolgimento della direttrice, presenta aspetti davvero singolari, come la norma, con tutta evidenza inconciliabile con la nostra Costituzione oltre che con lo Stato di diritto, che prevede la decadenza del direttore/direttrice qualora abbia un contenzioso con la Fondazione, che è esattamente ciò che l'attuale presidente pare voler provocare".
Mattioda, che ha assunto il ruolo di presidente a gennaio, ha sospeso Forno con sospensione immediata dall’incarico, assumendo ad interim l’incarico di Forno e, a breve sarà convocato il consiglio di amministrazione per sottoporre la questione.
Intanto, da ieri, in difesa di Carla Forno è partita una raccolta firme da parte della cittadinanza.
L'interrogazione
In merito anche i consiglieri comunali, Mario Malandrone, Gianfranco Miroglio, Mauro Bosia, Vittoria Briccarello, hanno presentato un'interrogazione, ricordando l'importanza della figura di Carla Forno e della Fondazione stessa che rappresenta un'istituzione culturale di primaria importanza per la città di Asti e per la valorizzazione del patrimonio letterario legato a Vittorio Alfieri.
"La storica direttrice della Fondazione, scrivono, è riconosciuta a livello nazionale e internazionale per le sue competenze e la sua dedizione alla promozione dell'opera di Alfieri. Le contestazioni disciplinari contestate dal presidente, appaiono controverse e discutibili, sollevando dubbi sulle motivazioni reali alla base di tale decisione".
"La sospensione - rimarcano - rischia di compromettere il prestigio della Fondazione e, di conseguenza, l'immagine culturale della città di Asti. È importante garantire trasparenza nella gestione della Fondazione, evitando personalismi o conflitti che possano danneggiare il buon nome delle istituzioni culturali locali.
Briccarello, Bosia, Malandrone e Miroglio interrogano il sindaco e amministrazione per conoscere la posizione del Comune e se ne fosse a conoscenza.
"Quali iniziative e quali verifiche si intendono assumere per garantire la continuità e il prestigio delle attività della Fondazione, valorizzando le competenze e l’esperienza della direttrice?", concludono.