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Attualità | 26 novembre 2024, 15:21

Prestigioso riconoscimento scientifico per l'astigiano Francesco Baino

Professore associato del Politecnico di Torino, ha ottenuto il premio Ross Coffin Purdy Award 2024 insieme alla collega Enrica Vernè

Francesco Baino ed Enrica Vernè con Monica Ferraris (neo-eletta Presidente dell'American Ceramic Society) e Federico Smeacetto (membro dell'associazione e docente del Politecnico di Torino)

Francesco Baino ed Enrica Vernè con Monica Ferraris (neo-eletta Presidente dell'American Ceramic Society) e Federico Smeacetto (membro dell'associazione e docente del Politecnico di Torino)

Il Politecnico di Torino si conferma tra i leader mondiali nella ricerca sui materiali ceramici. L'astigiano Francesco Baino, professore associato presso il Dipartimento di Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT), insieme alla collega Enrica Vernè, ha infatti ricevuto dall’American Ceramic Society il prestigioso Ross Coffin Purdy Award 2024. Si tratta di un riconoscimento assegnato annualmente al miglior articolo scientifico al mondo nel settore dei materiali ceramici.

Il lavoro premiato, intitolato “Digital light processing stereolithography of hydroxyapatite scaffolds with bone-like architecture, permeability, and mechanical properties”, è stato pubblicato sulla rivista The Journal of the American Ceramic Society. La premiazione si è svolta a Pittsburgh, negli Stati Uniti, durante il 126° meeting annuale dell'American Ceramic Society.

L’articolo è stato scelto per il suo contributo significativo alla letteratura scientifica del settore e rappresenta il risultato di una collaborazione internazionale che coinvolge il Politecnico di Torino, l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM) e Lithoz, azienda austriaca leader mondiale nella stampa 3D di materiali ceramici.

Una ricerca orientata alla medicina rigenerativa

Baino e Vernè hanno condotto la ricerca con l’obiettivo di sviluppare uno scaffold in idrossiapatite, un materiale ceramico poroso impiantabile, progettato per riprodurre la microstruttura dell’osso spongioso naturale. Il biomimetismo strutturale è stato il principio guida della ricerca: replicare la struttura di una spugna polimerica per ottenere un modello da utilizzare come file per la stampa 3D. Il risultato è un materiale chimicamente e strutturalmente simile all’osso naturale, in grado di favorire la rigenerazione del tessuto vivente una volta impiantato nell’organismo.

Questa innovazione rappresenta un importante passo avanti nel campo della medicina rigenerativa e dell’ingegneria tissutale, con implicazioni sia scientifiche che etiche.

Un riconoscimento per la sinergia tra accademia e industria

Il premio testimonia l’elevata qualità della ricerca condotta al Politecnico di Torino e sottolinea l’importanza della collaborazione tra il mondo accademico e il settore industriale. “La nostra ricerca – spiegano Baino e Vernè – ha permesso di mettere a punto un materiale che potrebbe rivoluzionare il campo dei biomateriali, grazie a una combinazione unica di innovazione tecnologica e applicazioni pratiche”.

Redazione

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