Una quattordicesima edizione di star quella di Asti Film Festival che, da domani 27 novembre a domenica 1 dicembre, porta ad Asti centinaia di proiezioni, ospiti e premi, anche se già da due giorni le anteprime scaldano la bella manifestazione che si è conquistata un posto al sole nei festival cinematografici.
La manifestazione, organizzata da Sciarada Produzioni in collaborazione con il Circolo Cinematografico Vertigo e con il sostegno della Regione Piemonte, presenterà più di 120 proiezioni suddivise in sei sezioni competitive, equamente distribuite tra produzioni italiane e internazionali.
Questa sera alle 21:15, proiezione di "Che bella storia la vita" di Alessandro Sarti, con omaggio a Sandra Milo, Premio alla Carriera ATIFF 2023, e incontro con regista e cast.
Domani, tra gli ospiti indubbiamente più attesi con Sergio Castellitto che arriverà venerdì, Neri Marcorè che presenterà il suo esordio alla regia intitolato "Zamora" in concorso nella sezione opere prime, confermando ancora una volta il legame dell'attore e regista marchigiano con il territorio piemontese.
A Castellitto verrà assegnato il Premio Città di Asti 2024 e a Cochi Ponzoni il Premio alla Carriera 2024.
Neri Marcorè, domani, calcherà il palco dell'Asti Film Festival, portando la sua poliedrica esperienza artistica in un evento che si preannuncia ricco di spunti interessanti. L'attore, comico, imitatore e musicista marchigiano sarà protagonista di un incontro speciale dove interverrà sia prima che dopo la pellicola, offrendo al pubblico un'opportunità unica di confronto e approfondimento.
Chi è Neri Marcorè
Nato a Porto Recanati il 23 agosto 1966, Marcorè ha costruito nel corso degli anni una carriera straordinariamente versatile che attraversa molteplici ambiti dello spettacolo. La sua capacità di spaziare con disinvoltura tra teatro, cinema, televisione e musica lo ha reso uno degli artisti più interessanti del panorama italiano contemporaneo.
Il suo talento per le imitazioni lo ha reso celebre fin dagli anni '90, con apparizioni in programmi televisivi di successo come "Tunnel" e "Quelli che il calcio". Ma Marcorè non è solo un abile imitatore: è un interprete capace di toccare le corde dell'ironia e della profondità emotiva, dote che lo ha portato a distinguersi anche come attore cinematografico e teatrale.
Nel corso della sua carriera, ha lavorato con registi di rilievo come Paolo Sorrentino, partecipando a film che hanno segnato tappe importanti nel cinema italiano. La sua capacità di muoversi tra registri differenti - dal comico al drammatico - rappresenta uno dei suoi tratti distintivi.
Il film
Tratto dal romanzo omonimo di Roberto Perrone Anni '60 parla di Walter Vismara, un uomo di trent'anni che lavora come contabile in una piccola fabbrica a Vigevano.
Quando la ditta per cui lavora chiude senza preavviso, Walter troverà un nuovo posto di lavoro presso un'altra azienda a Milano, dove sarà sotto la supervisione del suo capo, il Cavalier Tosetto che ha una fissazione per il calcio, costringendo i suoi dipendenti a sfidarsi in una competizione calcistica una volta a settimana, che vede una sfida fra scapoli e sposati. Walter, che non nutre particolare apprezzamento per il calcio, si schiera sin da subito in porta.
Questa sua scelta porta l'ingegner Gusperti a prenderlo di mira, soprannominandolo sarcasticamente "Zamora", in riferimento al portiere spagnolo degli anni '30. Walter è perciò costretto a sopportare le umiliazioni di Gusperti sia in campo che in ufficio, cosa che porterà poi Walter a chiedere l'aiuto di Giorgio Cavazzoni, una volta talentuoso portiere, per allenarlo.
Durante l'incontro all'Asti Film Festival, gli spettatori avranno l'occasione di ascoltare le sue riflessioni sul cinema e sul film "Zamora", approfondendo temi legati alla narrazione cinematografica e alla sua personale esperienza artistica. Marcorè non è nuovo a questi confronti, essendo sempre stato un artista attento e disponibile al dialogo con il pubblico.
Quest’anno inoltre, in occasione della 14esima edizione del festival del cinema Asti giano internazionale, si vede nascere una nuova importante collaborazione sul territorio. La fondazione Monferrato On stage sarà impegnata nella selezione della miglior colonna sonora della sezione “La prima cosa bella“ del festival. Riccardo Costa, presidente del Festival e Fabio Condemi coordinatore esprimono insieme a Cristiano Massaia della fondazione MOS la soddisfazione di questa importante unione , espressione di sinergia e rete territoriale, principio ormai imprescindibile sul quale costruire crescita e sviluppo culturale.