Dopo l'intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all'Anci di Torino, Il Co.M.I.S., Coordinamento Mobilità Integrata e Sostenibile, riprende le parole del Presidente con una nota.
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Il suo discorso ha disegnato perfettamente la situazione attuale nelle cosiddette aree interne dove “l’unità del Paese trova un aspetto di fragilità, per la rarefazione dei servizi, lo smantellamento di infrastrutture realizzate con sacrificio in passato”.
Il riferimento è rivolto direttamente alle linee ferroviarie minori che hanno avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei territori delle aree interne e che troppo frettolosamente sono state accantonate definendole prima rami secchi poi facendole sprofondare nell’oblio dopo una lenta agonia fatta di corse annullate, coincidenze non rispettate, orari mal programmati, mancanza d’informazioni alla clientela.
Le parole del Presidente Mattarella conferiscono perciò nuova linfa alle istanze che da sempre abbiamo proposto in contrasto ad un’impostazione che da anni ha privilegiato un approccio ragionieristico, dimenticando forse che l’argomento riguarda un servizio pubblico che interessa molte persone ogni giorno.
Dobbiamo ripartire da ciò che esiste per programmare un futuro migliore a favore della salute dei cittadini, della cura dell’ambiente e del suolo, diminuendo il numero dei veicoli circolanti promuovendo il trasporto pubblico come valida alternativa.
In questo momento proprio l’unità del paese citata dal Presidente Mattarella è minata dalla mancanza di servizi che costringe le persone ad una migrazione verso i centri più grandi ed organizzati abbandonando allo spopolamento quelli più piccoli.
In Piemonte negli ultimi due anni qualcosa è migliorato, 2 linee ferroviarie sono state riattivate ed altre due sono state programmate ma sono ancora 10 quelle sospese che meriterebbero nuova attenzione e considerazione come anche quelle che subiscono ancora i tagli dovuti al Covid lasciando molte aree e centri importanti, vedi Casale Monferrato – Ovada – Nizza Monferrato, privi o con scarsi di collegamenti nei fine settimana.
Non si deve più pensare però per singola tratta bensì ad una rete che comprenda i treni, i bus ed i mezzi privati privilegiando quelli a locomozione senza motore al fine di creare un sistema fluido ed agevole che possa permettere a residenti e turisti di spostarsi da e per ogni area della nostra Regione.
Allora ripensiamo ad una rete ferroviaria per la Provincia da e verso Asti capoluogo e da qui per destinazioni nazionali ed internazionali anche per i residenti dei territori più lontani, collegati alle fermate del treno con bus in adduzione. La ferrovia è una risorsa indiscutibile sotto diversi aspetti quindi riattiviamo le linee sospese Asti – Chivasso, Asti – Casale M.to, Cavallermaggiore – Alessandria; potenziamo l’offerta sulla Asti – Alba e la Asti – Acqui Terme.
Il collegamento con l’aeroporto di Caselle apre nuovi scenari e prospettive ma se poi le persone arrivano ad Asti e non trovano il modo per proseguire verso i territori della Provincia, visto che nei fine settimana nemmeno il servizio su gomma è attivo, come si può realizzare un’offerta che soddisfi sia gli operatori che vi lavorano ed investono sia chi si vuole muovere in sicurezza, comodità e nel rispetto dell’ambiente?
Questa dovrebbe essere una priorità anche dalle amministrazioni pubbliche locali quindi investiamo su un futuro più sostenibile e responsabile.
Come sempre siamo disponibili a collaborare con le Istituzioni per progettare un sistema di trasporti migliore che possa rispondere alle esigenze di tutti.
Co.M.I.S.