Attualità - 22 novembre 2024, 16:22

Asti avrà venti pietre d'inciampo grazie a un contributo straordinario all'Israt . A dicembre corsi di informazione per insegnanti

Saranno posate a partire da gennaio e sarà creata una mappa virtuale di un percorso urbano della memoria

"Depositare una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti, incorporando nel selciato stradale, davanti alle ultime abitazioni delle vittime, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone".

Asti, a partire dal gennaio del 2025, avrà venti pietre d'inciampo e sarà creata una mappa virtuale di un percorso urbano della memoria, disponibile sui siti del Comune e dell'ISRAT - Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in Provincia di Asti, con il quale sarà possibile visualizzare la dislocazione delle pietre astigiane anche sul sito ufficiale del progetto;.

Una bella iniziativa che arriva grazie ad un'erogazione, da parte del Comune di un fondo straordinario di circa mille euro all'Istituto per la Resistenza, a parziale copertura. L'Israt organizzerà nel mese di dicembre 2024 tre incontri di formazione per insegnanti per approfondire il tema e per offrire percorsi didattici

Le pietre di inciampo

 Le pietre d'inciampo sono un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee, una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L'iniziativa, attuata in diversi paesi europei, consiste nell'incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore.

 La memoria consiste in una piccola targa d'ottone della dimensione di un sampietrino (10 × 10 cm), posta davanti alla porta della casa in cui abitò la vittima del nazismo o nel luogo in cui fu fatta prigioniera, sulla quale sono incisi il nome della persona, l'anno di nascita, la data, l'eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Questo tipo di informazioni intendono ridare individualità a chi si vedeva ridurre soltanto a numero e costituire una mappa nelle città di una quotidianità famigliare spezzata poiché invitano, con i dati in esse contenuti, ad immaginare una storia personale.

 L'espressione "inciampo" deve dunque intendersi non in senso fisico, ma visivo e mentale, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino e si imbatte, anche casualmente, nell'opera; L'iniziativa per l'installazione anche solo di una pietra d'inciampo è un'azione di vera e propria assunzione di responsabilità di una memoria individuale e collettiva. Finora, in tutta Europa sono state posate oltre 90mila pietre in quasi 2000 città di 26 paesi diversi, in Italia sono oltre duemila. 

Nomi e dettagli saranno resi noti più avanti.

Betty Martinelli