Cultura e tempo libero | 21 novembre 2024, 18:49

Nuovo libro per l'astigiano Gianfranco Monaca

"Fatti non avvenuti, persone mai esistite", scritto con lo pseudonimo Adriano Boido

Nuovo libro per l'astigiano Gianfranco Monaca

L'astigiano Gianfranco Monaca, con lo pseudonimo di Adriano Boido, presenta il suo nuovo libro "Fatti non avvenuti, persone mai esistite", pubblicato dalla casa editrice fiorentina Dissensi. Questo libro rappresenta un vero e proprio caso di "archeologia letteraria," essendo stato scritto nel 1981, in contemporaneità con i fatti narrati, conferendogli una portata profetica notevole.

Il libro

La vicenda del libro si svolge durante il terremoto in Irpinia del 1980, inizialmente osservato a distanza da un impiegato astigiano di nome Adriano Boido. La storia si sviluppa poi in un giallo fantapolitico con tentati colpi di stato, rallentamenti strategici dei soccorsi, infiltrazioni di servizi segreti deviati, inquinamento di prove, gare d’appalto truccate e infiltrazioni camorristiche, tutto completamente inventato.

La narrazione del libro è stata volutamente strutturata in uno stile teatrale, con ogni capitolo preceduto da un prologo, come se un capocomico introducesse l’azione teatrale. La tesi che l'autore intende portare avanti è che "tutto è chiaro per chi sa e vuol vedere, non è necessario aspettare le inchieste, dopo che 30 anni han ricoperto di polvere le colpe degli ignavi, dei delinquenti e dei conniventi". Il finale riserva una sconvolgente sorpresa.

 L'autore

Gianfranco Monaca, nato ad Asti nel 1934, è laureato in Scienze Religiose a Louvain e in Sociologia a Torino. Ha collaborato con importanti studiosi come François Houtart e Luciano Gallino, e ha lavorato sul tema dell’immigrazione con Paul-Henri Chombart-de-Lauwe. Negli anni '70 e '80, Monaca ha lavorato come animatore sociale per il reinserimento delle persone disabili e come esperto culturale per la valorizzazione del patrimonio locale. È stato direttore del Centro di Documentazione Didattica dei Musei Civici del Comune di Asti e ha fatto parte del comitato scientifico dell’Istituto per la Storia della Resistenza in Provincia di Asti. Autore di diverse opere di ricerca e divulgazione, Monaca ha sempre cercato di mostrare le "cose che sì e le cose che no", ricordando la possibilità e il dovere morale di vigilare e denunciare.

Tra le principali pubblicazioni di Gianfranco Monaca ricordiamo: 
- "Bestiario intimo," raccolta di tavole grafiche, Omega, Torino, 1973
- "Una Bibbia per oggi," 12 volumetti testo e disegni per ragazzi, in collaborazione con Maria Luisa Monaca, Ed. ELLEDICI Leumann, Torino, 1979/85
- "La storia di Asti, quasi una controstoria," testo e disegni, Ed. Cassa di Risparmio di Asti, 1983
- "Vittorio Alfieri," testo e disegni, Ed. Cassa di Risparmio di Asti, 1984
- "Asti, un duomo, una città," Ed. Cassa di Risparmio di Asti, 1988
- "Come alberi che camminano. Memorie d’emigrazione come proposta di dialogo," (prefazione di Luigi Berzano), Ed. Esperienze, Fossano, 1995
- "Asti, San Secondo dei Mercanti," (postfazione di Paolo De Benedetti) Ed. Gribaudo, Cavallermaggiore, 1997
- "Attenzione immigrati," (prefazione di M.A. Roggero), Ed. Saviolo, Vercelli, 1998
- "Grand Hotel Giubileo," raccolta di umorismo grafico, (postfazione di Luigi Bettazzi, Paolo De Benedetti, Vittorio Bellavite) Ed. Tempi di Fraternità, 1999
- "Le tre Marie e altri racconti," Ed. Ennepililibri, Imperia, 2005
- "Spiritualità secolare di Erasmo da Rotterdam," Ed. Mimesis, Milano, 2019
- "I Cugini," Ed. Team service, 2021.

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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