Agricoltura - 20 novembre 2024, 17:39

Agricoltori in presidio a Torino per il Piano regionale di Qualità dell’Aria

Delegazione astigiana di Coldiretti chiede regole eque e meno gravose per il settore agricolo

Ieri pomeriggio, una delegazione della Coldiretti di Asti, guidata dal vice presidente Andrea Rabino e dal direttore Giovanni Rosso, si è unita al presidio di numerosi agricoltori piemontesi davanti alla sede del Consiglio Regionale del Piemonte a Torino. L'obiettivo della manifestazione era sensibilizzare le istituzioni sulle difficoltà che il Piano regionale di Qualità dell’Aria potrebbe arrecare al settore agricolo.

Durante il sit-in, i manifestanti hanno ribadito la necessità di misure più equilibrate. In particolare, è stato chiesto di evitare norme troppo onerose, come l'obbligo di costose coperture per le concimaie, inizialmente previsto dal piano, e di introdurre strumenti di gestione più flessibili, come il meccanismo del “semaforo” per gli abbruciamenti dei residui vegetali.

Gli agricoltori hanno ricevuto rassicurazioni direttamente dai vertici regionali: il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, l’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni e l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati hanno incontrato i manifestanti sotto Palazzo Lascaris per comunicare gli esiti del confronto. In particolare, l’assessore Bongioanni ha annunciato l’introduzione di periodi autorizzati per gli abbruciamenti tramite un sistema di autorizzazione flessibile, mentre l’assessore Marnati ha confermato che le coperture per le concimaie non saranno obbligatorie, in favore di alternative meno costose e altrettanto efficaci.

“Il testo originale prevedeva misure che, in particolar modo, sarebbero andate a colpire pesantemente gli allevatori piemontesi - ha dichiarato il vice presidente Rabino - Per questa ragione si è resa indispensabile l’eliminazione dell’obbligo di copertura della concimaia, i cui costi di realizzazione sarebbero stati elevatissimi”.

Sulla stessa linea, il direttore Rosso ha sottolineato l’importanza di trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica: “Pur nella consapevolezza della necessaria attenzione all’ambiente, il pericolo sarebbe stato quello di far chiudere migliaia di aziende, che costituiscono il tessuto economico del Piemonte. I nostri imprenditori non devono diventare dei burocrati, ma devono essere messi nelle condizioni di poter fare il loro lavoro”.

Redazione