Domenica 17 novembre si è tenuto il primo Talk in programma presso PALAZZOIRREALE, il nuovo centro di arte contemporanea del Monferrato, che arricchisce la narrazione della storica azienda canellese Bosca.
Protagonista dell’evento è stato Patrick Tuttofuoco, il primo artista ospitato nella cornice di PALAZZOIRREALE. Invitato a confrontarsi con l’ambiente industriale che caratterizza il luogo, l’artista ha presentato un’esposizione che ripercorre il suo cammino creativo dai primi anni Duemila a oggi. Le opere esposte si concentrano sul concetto del tempo, inteso nella sua relazione profonda con l’esistenza umana e la ciclicità della vita.
Le braccia e le mani, nelle opere di Tuttofuoco, diventano simboli del paesaggio, della popolazione e del territorio, rappresentando una sintesi tra lo sforzo fisico e quello intellettuale. Il tempo si manifesta come un percorso in divenire che attraversa e plasma l’essere umano. Questo legame trova una radice filosofica nell’antica Grecia, dove il concetto di tempo si distingue tra Chronos (il tempo quantitativo) e Kairos (il tempo qualitativo).
L’incontro di domenica, condotto da Giorgio Galotti, ha spostato il focus su una dimensione più concreta, con un confronto sull’evoluzione dei contesti culturali e industriali.
“Ho iniziato a occuparmi di arte mentre studiavo architettura. Quando c’erano le mostre a Guarene, era un momento di grande ricerca, un luogo capace di generare qualcosa di unico”, ha dichiarato Patrick Tuttofuoco in relazione alla sua esperienza artistica.
Anche Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, mecenate e fondatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, ha sottolineato il ruolo dell’arte nella valorizzazione del territorio: “Credo che la cultura sia parte integrante di questo territorio. Pensiamo a Pavese, Fenoglio. Oggi l’arte può diventare uno strumento per rafforzare il turismo e promuovere le eccellenze locali, puntando alla qualità e alla credibilità internazionale”.
Tuttofuoco ha riflettuto sul rapporto tra mercato, produzione artistica e spazio pubblico: “Il mercato non sempre favorisce una crescita di contenuti. La ricerca artistica richiede risorse per trasformare una visione in realtà. Nello spazio pubblico, invece, c’è una responsabilità diversa rispetto a una galleria: bisogna chiedersi come generare consapevolezza senza appiattire il messaggio”.
La mostra, inaugurata il 6 settembre, sarà visitabile fino all’8 dicembre 2024, offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi nel lavoro di Patrick Tuttofuoco e di riflettere sul legame tra arte, industria e territorio.