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Scuola | 18 novembre 2024, 15:05

Rette asili nido: precisazioni del Comune sulle modalità di pagamento dopo alcune segnalazioni di sospensione servizio

Chiarisce l'assessore Bologna: "Il nuovo regolamento non ha modificato nulla, ma la procedura è rivista per aiutare le famiglie a evitare morosità"

Rette asili nido: precisazioni del Comune sulle modalità di pagamento dopo alcune segnalazioni di sospensione servizio

Alcune segnalazioni di genitori ai consiglieri di minoranza Vittoria Briccarello,  Mauro Bosia (Uniti si può), Mario Malandrone (Ambiente Asti), Gianfranco Miroglio (Europa Verde), che hanno presentato un'interpellanza all'assessore all'Istruzione Loretta Bologna, hanno evidenziato come nei giorni scorsi,  famiglie astigiane con bambini frequentati gli asili nido, si sono visti recapitare una mail dal Comune che riporta il nuovo regolamento sulle politiche tariffarie dei nidi comunali (QUI l'articolo).

Sulle mail era scritto "“Le fatture devono essere pagate alla loro scadenza, indicata sul documento. Nel caso di mancato pagamento, alla scadenza della fattura l’utente sarà sospeso dalla frequenza al nido per 5 giorni di sospensione, previa raccomandata. Qualora entro i 5 giorni di sospensione la fattura non venisse pagata, si procederà alla dimissione definitiva dal servizio” e, nella contestazione di genitori era rimarcato anche un ritardo nell'invio delle fatture.

Ieri l'assessore Bologna, da noi interpellata aveva spiegato che non è stata fatta nessuna notifica di esclusione dal nido."Non lasciamo nessuno fuori, basta stabilire un piano di rientro con gli uffici che sono sempre aperti dal lunedì al venerdì, oppure, si può presentare la  nuova dichiarazione Isee nel caso in cui le condizioni economiche della famiglia siano cambiate, cosi possiamo  pagare noi la retta in parte o tutta".

Con la disponibilità ad incontrare le famiglie morose per stabilire un piano di rientro. Oggi una nuova nota chiarisce che la mail inviata a chi non aveva ancora pagato la prima rata "era finalizzata ad evitare sospensioni del servizio, qualora non avessero provveduto entro  la data di scadenza fissata, in attuazione della politica tariffaria in vigore".

Politica tariffaria che prevede una diversificazione delle rette in base a 7 fasce di reddito, con la possibilità  per i genitori aventi diritto di  presentare domanda all’Inps per poter usufruire del bonus nidi, che garantisce il rimborso totale o parziale delle rette pagate.

"Si precisa inoltre che, in merito al caso contestato, il nuovo regolamento non ha modificato nulla. Semplicemente, nelle nuove politiche tariffarie si è cercato di rivedere la procedura al fine di aiutare le famiglie ad evitare morosità. Le indicazioni contenute nella mail spedita alle famiglie riportavano semplicemente quanto già sottoscritto per accettazione dai genitori al momento della presentazione della domanda di ammissione al nido o della conferma di iscrizione", sottolinea la nota, evidenziando come un solo nucleo non abbia ancora provveduto al saldo, ma sarà incontrato dall'assessore per comprenderne le difficoltà.

Anche i consiglieri Maria Ferlisi, Michele Miravalle, Roberto Vercelli, Luciano Sutera del Partito Democratico hanno espresso preoccupazione.

"È inaccettabile che si possa arrivare a escludere i bambini da un servizio essenziale come il nido, soprattutto senza un'attenta analisi delle situazioni economiche e sociali delle famiglie coinvolte - hanno scritto -. Questa misura appare ancora più grave se si considerano i ritardi nell’invio delle fatture di pagamento mensili alle famiglie. Non è tollerabile che si penalizzino i genitori per scadenze non rispettate quando le responsabilità organizzative sono imputabili al Comune stesso. Chiediamo quindi un’indagine interna per accertare le cause di questi ritardi e per garantire che in futuro non si ripetano situazioni simili".

I consiglieri inoltre ricordano  che il regolamento che prevede la sospensione è stato approvato dalla sola maggioranza del sindaco Rasero, "senza un confronto approfondito con tutte le forze politiche. È necessario sottolineare che gli uffici comunali non agiscono autonomamente, ma seguono le linee di indirizzo definite dall’assessora competente. Pertanto, è doveroso che l’assessora Loretta Bologna e l’amministrazione comunale si assumano la responsabilità politica di questa scelta".

Chiedono quindi una revisione proponendo l'introduzione di misure più flessibili e un potenziamento delle misure di inclusione.

Betty Martinelli

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