Sanità - 17 novembre 2024, 13:27

Ottanta astigiani hanno aderito allo screening sul diabete di tipo 2, in occasione della Giornata

Il 33,5% ha evidenziato una glicemia alterata, in quattro avviati a ulteriori accertamenti. Per tutti informazioni pratiche

L'equipe della Diabetologia, guidata dalla dottoressa Elena Repetti, con i volontari di Sos Diabete ed i Fisioterapisti della Medicina Fisica e Riabilitativa diretta dalla dottoressa Giovanna Lombardi e la direzione sanitaria di presidio

Giovedì 14 Novembre, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, l’equipe di Diabetologia dell’Asl At, con il supporto dei volontari dell’Associazione SOS Diabete, ha offerto la possibilità di conoscere il proprio rischio individuale di sviluppare diabete tipo 2 e mettere in atto stili di vita corretti, realizzare una efficace prevenzione, o quanto meno una diagnosi precoce ed una terapia tempestiva.

 Dalle 8.30 alle 12.30, nella postazione allestita al Cardinal Massaia, 80 persone (47% over 65 anni) hanno completato il percorso di screening che comprende: questionario sul rischio di sviluppare la malattia nei successivi 10 anni, valutazione antropometrica di sovrappeso/obesità, misurazione della glicemia e consulenza diabetologica.

Il 33,5% del campione ha evidenziato una glicemia alterata, 4 persone che presentavano una glicemia particolarmente elevata, senza alcun sintomo di accompagnamento, sono state avviate ad ulteriori accertamenti e invitati a programmare una visita diabetologica per presa in carico. Il 41% ha evidenziato un rischio del 30% di contrarre il diabete nei prossimi anni, mentre il 17% un rischio elevato.

"Per tutti - spiega l'associazione - la consulenza diabetologica è stata focalizzata ad evidenziare i fattori di rischio modificabili, per migliorare le abitudini alimentari e contrastare la sedentarietà, in quanto si è sempre in tempo per ridurre il rischio di sviluppare il diabete con semplici interventi mirati".

Quest’anno grazie alla presenza dei fisioterapisti dell’Assistenza area riabilitativa e territoriale, 48 persone (50% di età inferiore a 65 anni) hanno completato anche il percorso di screening riguardante il grado di attività fisica abituale, con il coinvolgimento anche di una studentessa tirocinante del VI anno del corso di Medicina e Chirurgia.

Attraverso specifico questionario è emerso che solo il 20% si può definire inattivo, il 29% sufficientemente attivo e ben il 51% risulta attivo/molto attivo.

Tutti hanno avuto occasione di ricevere preziose indicazioni pratiche di come sia possibile - per tutte le età e condizioni fisiche – integrare e potenziare la propria attività fisica abituale, per prevenire e curare malattie potenzialmente gravi come il diabete; oppure semplicemente garantirsi un adeguato benessere psicofisico.

Redazione