Economia e lavoro - 15 novembre 2024, 15:36

Protesta degli agricoltori astigiani contro il Ddl Sicurezza: salvare la canapa italiana

In "pista" le aziende di Coldiretti Asti per difendere la filiera innovativa. Protagonisti i tagliolini di canapa di Cesare Quaglia

Al centro Alessandro Caruso di Giovani Coldiretti Asti

Le aziende agricole astigiane si sono mobilitate a Roma per protestare contro le misure del Ddl Sicurezza, che mettono a rischio la coltivazione della canapa in Italia. Con 3.000 aziende agricole e 30.000 posti di lavoro in pericolo, la Coldiretti astigiana ha partecipato all'iniziativa per difendere una filiera innovativa e fondamentale sia dal punto di vista economico-occupazionale sia ambientale.

L'iniziativa, promossa da Coldiretti e Filiera Italia, si è tenuta presso la sede di Palazzo Rospigliosi. Durante l'incontro, i canapicoltori provenienti da varie regioni italiane, insieme all'Associazione Imprenditori Canapa Italia (Ici), hanno chiesto un confronto urgente con le istituzioni. Presenti all'evento il presidente di Coldiretti Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo. In rappresentanza dell'Astigiano, il referente Giovani Coldiretti Alessandro Caruso ha portato i tagliolini di canapa del produttore Cesare Quaglia.

Durante la manifestazione, è stata allestita un'esposizione per mostrare i molteplici utilizzi della canapa, dalla bioedilizia alla cosmetica, dall'alimentare alle energie rinnovabili. La canapa, erroneamente equiparata alle sostanze stupefacenti, rischia di sparire dal mercato a causa delle nuove restrizioni introdotte dall'art. 18 del Ddl Sicurezza. Queste misure vietano l'utilizzo dell'infiorescenza di canapa anche per scopi alimentari, erboristici, zootecnici e cosmetici.

"Un danno ingente per gli agricoltori, bisognosi di integrare il reddito delle produzioni da seme e paglie, oltre che per l'intera filiera," sottolineano il presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone e il direttore Giovanni Rosso. "Il settore conta migliaia di persone impiegate e migliaia di ettari coltivati."

Cesare Quaglia, dell'Azienda Agricola Agricoltura Indigena di Variglie e componente di Assocanapa, aggiunge: "Non si faccia confusione tra la canapa ad uso industriale e gli stupefacenti. Quella industriale, di cui si utilizza, senza manipolazioni, tutta la pianta, è consentita in agricoltura e produce una serie di vantaggi per l'ambiente. È poco idrovora, combatte in modo naturale gli infestanti e ha un'alta capacità di assorbenza di CO2."

La Coldiretti astigiana e gli altri manifestanti chiedono alle istituzioni di rivedere le misure del Ddl Sicurezza e di sostenere la filiera della canapa, riconoscendone l'importanza economica e ambientale. Solo così sarà possibile salvare migliaia di posti di lavoro e garantire un futuro sostenibile per l'agricoltura italiana.

Redazione