Questa mattina, presso il salone consigliare del Palazzo della Provincia di Asti, è stato presentato il bilancio sociale 2023 dell'INPS provinciale. Un documento che fotografa una realtà in evoluzione, tra sfide demografiche e innovazione tecnologica, illustrato dal direttore provinciale Fiorenzo Prato insieme a diversi relatori istituzionali.
Il quadro che emerge evidenzia una provincia di 207.785 abitanti, con una popolazione femminile (105.413) leggermente superiore a quella maschile (102.372), caratterizzata da un saldo demografico naturale costantemente negativo e un flusso migratorio che nel 2022 ha visto 1.429 immigrati a fronte di 368 emigrati.
Sul fronte occupazionale, il 2023 ha registrato un saldo positivo, con un numero di assunzioni superiore alle cessazioni. Un dato incoraggiante, accompagnato da un miglioramento nella regolarità contributiva: i DURC irregolari sono scesi al 12,7%, una percentuale migliore sia rispetto alla media regionale (11,6%) che nazionale (16,3%).
Nonostante la diminuzione del numero di ispettori, passati da 47 a 39, l'attività di controllo ha portato risultati significativi: l'evasione contributiva accertata è salita a oltre 35 milioni di euro, con l'individuazione di 478 aziende irregolari e 14.784 lavoratori non in regola, mentre i lavoratori completamente "in nero" sono diminuiti a 65 unità.
Sul versante delle prestazioni sociali, sono state accolte 6.098 domande di NASpI, con tempi di erogazione entro i 30 giorni nel 95% dei casi, performance superiore alle medie regionale e nazionale. La provincia conta attualmente 70.984 pensioni, di cui la maggioranza (oltre l'86%) sono prestazioni IVS, mentre il 3% sono pensioni o assegni sociali e l'11% prestazioni di invalidità civile o accompagnamento.
Significativo il cambiamento nelle modalità di interazione con l'utenza: il 2023 ha visto un importante incremento nell'utilizzo del portale My INPS e delle prenotazioni presso gli sportelli, mentre è diminuito il ricorso al contact center. L'introduzione dell'intelligenza artificiale ha permesso di mantenere elevati standard di servizio nonostante la significativa riduzione del personale.
Proprio la questione del personale rappresenta una delle maggiori criticità: nonostante l'assunzione di 17 nuovi consulenti di protezione sociale e 2 unità per mobilità regionale, l'organico è destinato a scendere a 58 unità entro fine anno, un numero inferiore a quello di inizio 2023.
Infine, sul fronte del contenzioso, si registra una diminuzione dei ricorsi amministrativi, con 63 casi risolti in autotutela. La maggior parte delle controversie giudiziarie, principalmente relative al contenzioso contributivo dei lavoratori autonomi, si è conclusa con sentenze favorevoli all'Istituto.