L'arte della saudade, quel sentimento di profonda nostalgia così radicato nella cultura portoghese, prenderà vita attraverso le corde dell'arpa di Maria Sá Silva, sabato 16 novembre alle 17.30 presso il Civico Istituto di Musica "Giuseppe Verdi" di Asti. La straordinaria arpista portoghese, unanimemente acclamata come una delle soliste più brillanti nel panorama internazionale, presenterà un programma intitolato semplicemente "Saudade", che promette di esplorare le molteplici sfaccettature di questo stato d'animo caratteristico della tradizione lusitana.
Il concerto spazierà attraverso un repertorio ricco e variegato, che include non solo opere di compositori iberici come Enrique Granados e Isaac Albéniz, ma pone particolare enfasi sulla musica di Carlos Paredes, interprete autentico dell'anima portoghese. Paredes, figura di spicco del XX secolo, ha lasciato un'impronta indelebile nel repertorio chitarristico e nel fado, genere musicale intrinsecamente legato alla saudade.
Maria Sá Silva, prima arpista portoghese ad essere premiata alla prestigiosa World Harp Competition in Olanda, porterà sul palco anche interpretazioni di Manuel de Falla, con la sua vivace Danza spagnola n. 1 dall'opera "La vida breve", e una coinvolgente fantasia di Carlos Salzedo basata sul tema di "Granada" di Agustín Lara, brano reso celebre da interpreti del calibro di Mario Del Monaco, Luciano Pavarotti e Claudio Villa.
L'artista, che ha iniziato il suo percorso musicale a soli sette anni presso il Conservatório de Música do Porto, vanta una carriera internazionale di prestigio, con esibizioni in venues rinomate come la Pinacoteca di Brera, il Museo Teatrale della Scala di Milano e il CCB di Lisbona. Il suo progetto "Saudade", che include innovative trascrizioni per arpa di brani originariamente composti per guitarra portuguesa, ha ottenuto ampio riconoscimento critico, culminando in un CD presentato alla Casa da Música di Porto e all'HarpMasters Festival di Mondovì.
L'appuntamento rappresenta un'occasione unica per immergersi in un viaggio musicale che esplora il sottile confine tra malinconia e speranza, caratteristico della saudade portoghese, attraverso le mani esperte di un'interprete che la rivista "Harp Column" ha definito come "una vera artista, ispirata dal mondo che la circonda."