Da settembre 2022 a settembre 2024 il settore delle Costruzioni piemontesi ha perso 309 imprese artigiane, passando da 49.187 a 48.878. L’uscita dal mercato ha interessato esclusivamente le imprese meno strutturate. (Dati forniti da Unioncamere Piemonte).
Per il 2025 è previsto un incentivo del 50% per la ristrutturazione delle prime case, con massimale fissato a 96mila euro, mentre per le seconde case la detrazione sarà del 36%. Il décalage dei bonus inciderà sulla tenuta del comparto casa.
“Non si può ignorare il clima di incertezza in cui le imprese edili si trovano ad operare - commenta Enzo Tanino, Presidente Confartigianato Piemonte edilizia- molte imprese della filiera negli ultimi anni hanno saputo reagire e cogliere le opportunità offerte dai bonus edilizi, hanno investito e introdotto innovazioni al loro interno e si sono strutturate. Come era prevedibile le imprese più piccole e meno strutturate non ce l’hanno fatta a resistere e in soli 3 anni in Piemonte sono ben 309 le cessazioni. Insistiamo affinché vengano attivati nuovi incentivi e bonus fiscali per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico, aiutando le famiglie ad affrontare il gravoso onere di adeguare il proprio patrimonio immobiliare che, ricordiamolo, è ancora perlopiù risalente agli anni ‘70”.
È chiaro, dunque, che la nuova direttiva europea EPBD (“Case Green”) impatterà significativamente sul parco immobiliare ed esprimerà un’elevata domanda di sostituzione di impianti/efficientamento degli stessi, rappresentando un’importante opportunità di consolidamento e crescita per il settore.
“Oggi la ristrutturazione è diventata uno standard, legata all’economia circolare -continua Tanino- anche se contestiamo i tempi imposti dall’Europea per le case green. Quello che pesa maggiormente sono le scelte che ancora il Governo non ha fatto, nel senso che le risorse messe a terra dal PNRR per i lavori già programmati non sono ancora arrivate agli enti locali”.
In Italia la quota degli immobili nelle classi energetiche più inquinanti (F-G) è pari al 51,8%. In Piemonte è pari al 47,9%.
A livello provinciale Biella è al primo posto con il 61,8% degli immobili nelle classi energetiche più inquinanti, segue Vercelli con il 58,9%, Alessandria con il 55,5%, Verbano 54,8%, Asti, 51,1%, Novara 47,1%, Cuneo 45,6% e Torino 44,5%.
“Negli ultimi anni -prosegue Tanino- abbiamo assistito a trasformazioni epocali, dal boom edilizio, alla crisi, alla pandemia e al Superbonus. Ora la sfida è quella della sostenibilità. Dobbiamo lavorare insieme per promuovere pratiche costruttive che rispettino l’ambiente, utilizzando materiali sostenibili e implementando soluzioni innovative, valorizzando il patrimonio immobiliare dei centri urbani e dei borghi e supportando percorsi di aggiornamento e formazione. Ma, per riuscire nella sfida è fondamentale rendere strutturali i bonus, rivedere le tempistiche per la realizzazione dei lavori sugli immobili inquinanti e soprattutto velocizzare l’erogazione delle risorse del PNRR sui lavori già programmati, anche perché, voglio ricordare che il costo per l’efficientamento di un immobile è circa 100mila euro”.
“Altro problema segnalato e noto -conclude Tanino- è la carenza di personale, che sta portando ad un abbassamento dei profili impegnati nel settore e all’incremento di imprenditori “improvvisati” che riducono l’immagine del lavoro edile, la qualità e la produttività del settore.