Venerdì 16 novembre segna l'inizio di un'avventura straordinaria nel mondo dell'arte e della percezione visiva ad Asti. Le sale espositive di Palazzo Mazzetti si preparano ad accogliere le opere di Maurits Cornelis Escher, artista olandese la cui visione ha sfidato e continua a sfidare i confini tra realtà e illusione. La mostra, che si protrarrà fino all'11 maggio 2025, promette di essere un evento culturale di portata internazionale, presentando oltre 100 opere che ripercorrono l'intero arco creativo di questo genio visionario.
Un percorso unico attraverso sette sezioni
La mostra è strutturata in sette sezioni tematiche, ognuna delle quali illumina un aspetto particolare del percorso artistico di Escher:
1. Gli inizi
Questa sezione introduce i visitatori ai primi passi di Escher nel mondo dell'arte, mostrando le sue prime opere influenzate dall'Art Nouveau e dal suo maestro Samuel Jessurun de Mesquita. Qui si possono ammirare le prime stampe realistiche di fiori e insetti, rivelando l'interesse precoce di Escher per la natura e le forme organiche.
2. Italia
Il periodo italiano di Escher è cruciale per la sua evoluzione artistica. In questa sezione, i visitatori possono ammirare le opere ispirate ai paesaggi e all'architettura italiana, con particolare attenzione alle prospettive insolite che già preannunciano i futuri paradossi visivi dell'artista.
3. Tassellature
Qui si entra nel cuore della ricerca artistica di Escher. Le tassellature, ispirate dalle decorazioni moresche dell'Alhambra, diventano il terreno di sperimentazione dove geometria e fantasia si fondono. I visitatori potranno osservare come Escher abbia trasformato semplici forme geometriche in complesse composizioni figurative.
4. Metamorfosi
In questa sezione, le tassellature prendono vita. Le opere esposte mostrano come Escher abbia creato mondi in cui le forme si trasformano fluidamente l'una nell'altra, sfidando la logica e creando narrazioni visive uniche. La celebre "Metamorfosi II" (1939-1940) è il pezzo forte di questa sezione.
5. Struttura dello spazio
Qui l'attenzione si sposta sull'esplorazione di Escher delle strutture spaziali. Le opere in mostra, tra cui la famosa "Mano con sfera riflettente" (1935), rivelano l'interesse dell'artista per la rappresentazione di spazi impossibili e la manipolazione della prospettiva.
6. Paradossi geometrici
Questa sezione presenta alcune delle opere più iconiche di Escher, come "Salire e Scendere" e "Cascata". Qui i visitatori possono immergersi nei mondi impossibili creati dall'artista, dove la logica della geometria viene spinta ai suoi limiti estremi.
7. Lavori su commissione
L'ultima sezione offre uno sguardo su un aspetto meno noto del lavoro di Escher: le opere commissionate. Questa parte della mostra rivela come l'artista abbia applicato il suo stile unico a progetti commerciali e personali.
Un'esperienza immersiva
La mostra non si limita all'esposizione delle opere. I curatori hanno creato un'esperienza immersiva che permette ai visitatori di entrare letteralmente nel mondo di Escher.
Tra tassellature, metamorfosi, strutture dello spazio e paradossi geometrici fino alle opere che dagli anni ’50 ne hanno accresciuto la popolarità tanto da poter parlare oggi di una vera e propria Eschermania, in mostra vengono presentati i lavori più noti dell’artista olandese come Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938), la celebre serie degli Emblemata, e tantissime altre.
‟Mi ritengo davvero fortunato nell‘iniziare il mio mandato alla guida dei musei astigiani – afferma il nuovo Presidente della Fondazione Asti Musei, Francesco Antonio Lepore, – con la mostra di un artista che ha saputo esplorare con la propria genialità e con il supporto esclusivamente della propria maestria grafica e delle proprie competenze matematiche quegli universi impossibili che oggi appaiono più vicini grazie agli algoritmi e all‘intelligenza artificiale. Escher è un artista sempre attuale e le sue opere sono da quasi un secolo le icone ammalianti delle infinite possibilità di interazione tra arte e scienza”.
Il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Livio Negro, dichiara: ‟La Fondazione Asti Musei è lieta di offrirvi un viaggio attraverso la mente di un artista che ha saputo unire arte, matematica e filosofia in un modo unico ed originale. Sono sicuro che la mostra di Escher non solo arricchirà l'offerta culturale della città creando connessioni e stimolando un dialogo attivo tra arte, scienza e comunità, ma coinvolgerà in modo attivo tutti noi. Non ultimo la mostra si inserisce in un percorso di successo che ha visto approdare ad Asti le esposizioni dedicate a Chagall, a Monet e gli Impressionisti in Normandia, ai Macchiaioli, a Giovanni Boldini e alla Canestra di Caravaggio”.