I Comitati Art. 32 di Asti e della Valle Belbo, rappresentati rispettivamente da Roberto Gerbi e Maurizio Carcione, prendono posizione sulla questione dell’ubicazione dei posti letto hospice nella provincia di Asti, ribadendo che spetta alla Asl, e non alla Regione, decidere la loro dislocazione. "Con l’ultimo atto di programmazione della Regione Piemonte, la DGR 21 - 3486 di luglio 2021, è stato indicato il fabbisogno di posti letto hospice per ogni azienda sanitaria locale, senza tuttavia stabilire la loro collocazione specifica", affermano. Per Asti, la Regione ha previsto un totale di 12 posti letto, estendibili fino a 18, un numero che riflette il fabbisogno minimo attuale, a più di tre anni dall'approvazione del provvedimento.
Secondo i Comitati, l’intenzione della Asl di Asti di portare i posti letto a Nizza Monferrato da 6 a 12, come dichiarato nei recenti articoli di stampa, non risponde alle reali necessità del territorio. Tra i punti sollevati, i rappresentanti dei Comitati evidenziano che la direzione generale dell'Asl, attualmente "facente funzioni" e in scadenza, "non può assumere una decisione di programmazione così rilevante, che riguarda l’intera provincia". Inoltre, esprimono disappunto per la mancata consultazione con le numerose associazioni attive sul territorio: "La Direzione uscente non ha ritenuto di confrontarsi con i soggetti portatori di interessi collettivi in materia, e ha preferito esprimersi solo sugli organi di stampa".
Asti è stata l’ultima provincia piemontese a ottenere posti letto hospice, dopo lunghe battaglie per rispondere a un bisogno essenziale. Oggi, però, secondo i Comitati, le esigenze si estendono anche a nord della provincia. In quest’ottica "gli ulteriori nuovi posti letto hospice dovrebbero essere destinati a coprire i bisogni di Asti e del nord astigiano", dove, sottolineano, non mancano le strutture per accoglierli.
Oltre al tema degli hospice, i Comitati denunciano la necessità di potenziare i servizi sanitari nella Valle Belbo, suggerendo un ampliamento delle funzionalità del Presidio Valle Belbo affinché possa "supportare l’Ospedale Cardinal Massaia", che oggi fatica a soddisfare le necessità di tutta la provincia. In aggiunta, chiedono l'istituzione di Case di Comunità nel nord della provincia per evitare che i residenti debbano necessariamente rivolgersi al Cardinal Massaia per tutte le prestazioni sanitarie.
Infine, Gerbi e Carcione sottolineano la necessità di interventi di ammodernamento nel Presidio Valle Belbo, a partire dalla sostituzione della macchina per Raggi X, ormai obsoleta e spesso fuori servizio, un problema segnalato più volte dai cittadini. "Per dare migliori servizi alla Valle Belbo e a tutto il territorio astigiano – concludono i Comitati – bisogna ripartire da queste azioni concrete."