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Attualità | 06 novembre 2024, 14:53

Prima stella Michelin per il ristorante fine dining del relais Le Cattedrali. Il patron Livio Negro: "Non è un punto di arrivo ma di partenza" [FOTO E VIDEO]

Il menu firmato da chef Cannavacciuolo si distingue nel panorama dell'eccellenza culinaria. Gianluca Renzi, resident chef: "Visione comune e lavoro di gruppo"

Livio Negro con il resident chef Gialuca Rienzi (MerfePhoto)

Livio Negro con il resident chef Gialuca Rienzi (MerfePhoto)

"Un punto di partenza e non di arrivo", così il patron de Le Cattedrali, l'imprenditore Livio Negro, commenta l'attribuzione della stella nella Guida Michelin Italia 2024 al ristorante del relais.

Una soddisfazione che trapelava oggi, durante l'incontro con la stampa, per commentare il prestigioso risultato che avevamo anticipato ieri per il centro del lusso di Valleandona

 Un traguardo importante anche per il resident chef Gianluca Renzi che si distingue ancora una volta nel panorama dell'eccellenza culinaria, infatti, il raffinato ristorante  grazie alla prestigiosa partnership con lo Chef Antonino Cannavacciuolo, che ne firma il menu, è destinato a diventare un punto di riferimento per gli amanti dell'alta cucina. Il gusto diventa il vero protagonista di un percorso gastronomico unico: i piatti di Renzi uniscono tradizione e innovazione, valorizzando ingredienti e ricette locali e reinterpretandole in chiave moderna. Ogni piatto è studiato per offrire un'esperienza sensoriale ricca di sapori, esaltati in modo semplice e raffinato.

Oltre 2400 etichette

Il ristorante è dotato di un'esclusiva cantina con oltre 2400 etichette, tra cui numerosi vini piemontesi e champagne internazionali, che accompagnano i piatti rendendo l'esperienza gastronomica ancora più completa. Inaugurato a febbraio 2024, Le Cattedrali Relais è frutto del progetto visionario di Negro, che mira a diventare un'eccellenza nella ristorazione, nell'arte e nel design.

"È un traguardo importantissimo, la realizzazione di un sogno che condividiamo con tutto il nostro team. Questa stella è il risultato di tanti anni di impegno, ricerca e innovazione in cucina, senza mai perdere di vista le nostre radici e l'identità del nostro territorio", spiega Negro che ricorda come la stella mancasse da tempo nell'Astigiano.

"Abbiamo sempre avuto una predilezione per le eccellenze piemontesi e italiane. Lavoriamo a stretto contatto con piccoli produttori del nostro territorio, quelli che magari non hanno grande visibilità ma che ci regalano materie prime di altissima qualità. L'agnello di Cuneo, ad esempio, è un prodotto che troviamo irrinunciabile per i nostri piatti, così come la gallina bianca di Saluzzo o i tartufi del nostro territorio".

Una ricerca quasi maniacale unita a una sapiente rielaborazione del classico. "Quando arrivano i clienti, soprattutto gli stranieri, scopriamo che amano il gusto gourmet ma allo stesso tempo sono incuriositi e affascinati anche da piatti più semplici, legati alla storia e all'identità del luogo. Per questo cerchiamo sempre di proporre una selezione variegata, che spazi dalle creazioni più innovative ai piatti della tradizione rivisitati con cura".

L'importanza del lavoro di squadra

Lo chef Gianluca Renzi, artefice della cucina delle Cattedrali, sottolinea come il nuovo riconoscimento Michelin sia il frutto di un lavoro di squadra e di una vera e propria filosofia condivisa: "Quando si lavora in gruppo, con una visione comune, si crea davvero un'atmosfera familiare che si riflette poi nella qualità del servizio e dell'esperienza gastronomica. Ognuno di noi, in cucina come in sala, mette il proprio entusiasmo e la propria passione al servizio del progetto".

Tra i piatti che hanno segnato il cammino del ristorante, non è un piatto della tradizione, ma un piatto di mare, molto caro a Renzi: "Lo scampo sulla linguina è stato davvero il piatto simbolo di questi ultimi mesi. Sembrava un'apparente semplicità, eppure dietro c'era un lavoro incredibile di selezione e lavorazione dei pomodori. Abbiamo utilizzato ben cinque diverse tipologie di pomodori, dalle more del Piendolo ai San Marzano, creando addirittura delle fermentazioni e delle estrazioni per ottenere una salsa unica, che andava a insaporire una pasta cotta in tre differenti modi."

Martinelli - Franco

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