Una lettrice, residente con il marito e la figlia ventenne in un appartamento gestito dall'ATC di via Quintino Sella, ci ha contattato per porre l’attenzione sulla grave situazione di disagio abitativo, evidente dalle foto presenti in questo articolo, che li coinvolge. Una vicenda che ormai si protrae da diversi mesi e che vede la famiglia alle prese con condizioni abitative sempre più critiche.
Stando al racconto della donna, il problema principale è rappresentato da una caldaia non funzionante da circa sei mesi, che ha causato la formazione di muffe estese su diverse pareti dell'appartamento. La situazione è particolarmente preoccupante considerando le condizioni di salute della donna, che soffre di problemi alla tiroide e pertanto necessita a maggior ragione di vivere un ambiente salubre, e l’approssimarsi della stagione fredda
"Sono costretta a dormire con la finestra del cucinino aperta perché mi manca l'aria – ci ha detto la signora, che preferisce mantenere l'anonimato – Le pareti sono completamente ricoperte di muffa, non si respira". Ad aggravare ulteriormente il quadro, contribuirebbero delle perdite d’acqua provenienti dall'appartamento al piano superiore, dove un vicino avrebbe effettuato lavori non autorizzati al bagno, causando infiltrazioni che peggiorano il problema dell’umidità. “Quando entro in bagno sembra di dover usare un ombrello in casa”, racconta con rassegnazione.
Le difficoltà, però, non si limitano alla presenza di muffe. La donna, che in seguito a un incidente subito in giovane età ha anche problemi di deambulazione, si trova anche nell'impossibilità di utilizzare la vasca da bagno. Nonostante sostenga di avere presentato all’Azienda Territoriale Casa tutta la documentazione medica attestante la necessità di un alloggio con doccia, le sue richieste di trasferimento finora sarebbero rimaste inascoltate.
"Ho presentato tutta la documentazione necessaria – ha affermato – So per certo che ci sono alloggi disponibili, non chiedo nulla di eccezionale: mi basterebbe un appartamento con due camere da letto, vista la presenza di mia figlia ventenne. Non è necessario che sia grande, l'importante è che sia un ambiente asciutto e salubre".
A complicare il quadro la donna ha anche denunciato la difficoltà di rapporti con parte del vicinato, con riferimento a presunte tensioni legate alla presenza di animali domestici della famiglia e ripetuti atti di disturbo subiti, come il danneggiamento del citofono che la famiglia aveva installato a proprie spese.
La replica dell'ATC: interventi già in programma per risolvere le criticità
I vertici dell'ATC, da noi contattati a seguito della ricezione della segnalazione inviata dalla lettrice, precisano che la domanda di cambio alloggio, presentata dal marito della donna e titolare dell'assegnazione, è stata acquisita lo scorso 31 ottobre e sarà sottoposta alla Commissione Utenza nella prima seduta utile. Spiegano inoltre che, essendo lo stabile di proprietà comunale e solo dato in gestione all'ATC, la sostituzione della caldaia — considerata un intervento straordinario — rientra tra le competenze del Comune. Tuttavia, per accelerare i tempi, l'ente ha richiesto all'impresa incaricata di intervenire rapidamente, con l’installazione di una nuova caldaia prevista per il 6 novembre, a condizione che l’ambiente domestico, che al netto della muffa presenterebbe carenze di natura igienico-sanitarie, venga messo in sicurezza.
Infine, per quanto riguarda la richiesta di installazione di un piatto doccia al posto della vasca, l'ATC sottolinea che il nulla osta era stato concesso già ad agosto, in risposta a una specifica domanda della famiglia.