Asti è abbandonata a se stessa dall’Amministrazione.
Non c’è nient’altro da aggiungere. E se queste parole possono piccare chi l’Amministra, causando risposte scomposte e grossolane, non è importante.
Dopo mesi dove la chiusura del Cavalcavia Giolitti in contemporanea con l’apertura della ciclabile di corso Gramsci, il cantiere dell’Ottolenghi e molto altro, ha creato enorme disagio, l’Amministrazione decide di tirare ancora di più la corda dimostrandosi completamente incapace di gestire i lavori di Corso Savona, in cantiere da mesi e di cui, ad agosto, già si conosceva con quasi esattezza la data di inizio.
Che la chiusura del ponte avrebbe inevitabilmente creato disagio lo si sapeva, sappiamo tutti quanto Corso Savona sia nevralgico per l’accesso alla città, lo sa in primis il Primo Cittadino che tenta in tutti i modi di preservarlo da nefaste chiusure che potrebbero compromettere la viabilità cittadina, quali la manifestazione Pride, per cui si erano alzati i toni e che aveva mietuto 0 vittime a discapito di quanto affermato nelle sedi istituzionali.
Quello che non si sapeva, anche se si prevedeva, era che l’Amministrazione non avesse preso le minime misure precauzionali al fine di ridurre gli effetti collaterali della chiusura, misure che dovrebbero passare, per forza di cose, da una cabina di regia tecnica in grado di coordinare gli uffici competenti alla cartellonistica, la polizia municipale presente in loco, le comunicazioni del Comune alla cittadinanza, e i gestori (Asp e Buscompany) della rete di pullman e corriere che oggi hanno avuto le tratte modificate.
L’assenza di una regia che avesse il polso della situazione ha creato l’ennesima giornata di ordinaria follia in città per il traffico bloccato, e la dispersione di studenti che, sballottati da una parte all’altra, hanno perso i mezzi per il ritorno a casa. Questo anche perché Il Comune ha dato per scontato che, in modo autonomo e autoconsapevole, centinaia di studenti e pendolari sapessero dove recarsi, quando, come e perché.
Il fatto è che, per quanto noi ci sforziamo di trovare motivazioni per cui l’Amministrazione opera in un modo a noi completamente estraneo, per quanto ci sforziamo di trovare motivazioni altre, secondi fini, ragioni ideologiche dietro ai comportamenti dei vari assessorati, dai lavori pubblici, alla sicurezza, all’urbanistica, dobbiamo rassegnarci. Dobbiamo prendere atto che ciò che manca è la competenza, che il lavoro di amministratore non viene preso sul serio o che comunque mancano le capacità effettive.
Dobbiamo rassegnarci a una giunta che non riesce a far aggiustare le buche dalla ditta competente, non riesce a far curare il verde dall’altra ditta competente, non riesce ad accordarsi con ASP per la compensazione dei disagi dovuti alle chiusure, non riesce a comunicare con RFI per i lavori al cavalcavia, non riesce a ottenere posti Hospice ad Asti dalla Regione, non riesce a ottenere esenzioni al casello stradale da Anas.
Non mettiamo in dubbio, ci viene spesso ricordato, che il Rasero bis abbia vinto le elezioni di due anni fa, prendiamo consapevolezza però che un’amministrazione vincente non è sinonimo di una città vincente e oggi ne è stata la dimostrazione.
Lettera firmata dai consiglieri di minoranza Mauro Bosia, Vittoria Briccarello, Mario Malandrone e Gianfranco Miroglio