L’opposizione alla legge italiana che vieta la coltivazione e commercializzazione di cibi a base cellulare prodotti in laboratorio va contro la salute dei cittadini, la scienza e il principio di precauzione. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla presentazione di un’interrogazione parlamentare sull’argomento da parte di singoli esponenti di alcuni partiti.
Secondo l'associazione di categoria si tratta di un chiaro attacco da parte di un pugno di oligarchi all’agroalimentare italiano e non solo, con intenti di evidente speculazione finanziaria e di omologazione del cibo. Un attacco a una legge sostenuta da due milioni di firme e da un fronte trasversale che include rappresentanti di tutti i partiti politici, i governatori delle Regioni, tra cui quello del Piemonte, Alberto Cirio, oltre a tremila sindaci.
“Certo assistiamo sempre più frequentemente a nuovi progetti di ricerca, come quelli di talune Università, su questo tema della carne artificiale, ma per Coldiretti resta necessario un miglioramento della legislazione europea che garantisca il principio di precauzione e la tutela della salute dei cittadini che dovrebbe essere considerata patrimonio comune. Per questo motivo, Coldiretti non lascerà passare i tentativi di chi sta muovendo i suoi uomini in Parlamento per realizzare il proprio disegno di mettere le mani sul cibo Made in Italy. Una trama che vedrà l’argine fermo e deciso della scienza libera e da un forte supporto popolare, come dimostra l’ampio consenso riscontrato dalla petizione della Coldiretti dalla quale è poi scaturita la legge nazionale”, commentano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale.