Attualità | 31 ottobre 2024, 11:53

Questura di Asti e Itis Artom partner in un progetto di legalità e formazione

Siglata una partnership strategica per avvicinare i giovani alle istituzioni attraverso un’innovativa esperienza diretta

da sinistra a destra: Professor Vincenzo Piperissa,  professoressa Chiara Cerrato, professor Franco Calcagno (dirigente scolastico ITIS Artom) e il questore di Asti dottoressa Marina Di Donato - Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin

da sinistra a destra: Professor Vincenzo Piperissa, professoressa Chiara Cerrato, professor Franco Calcagno (dirigente scolastico ITIS Artom) e il questore di Asti dottoressa Marina Di Donato - Ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin

Un progetto ambizioso che va oltre la tradizionale formazione scolastica prende forma ad Asti, dove la Questura e l'ITIS Artom hanno presentato un'iniziativa che combina educazione alla legalità e esperienza pratica nelle forze dell'ordine.

Il progetto, illustrato durante una conferenza stampa congiunta, si distingue per la sua duplice natura: da un lato un percorso formativo sulla cittadinanza digitale, dall'altro un innovativo programma di stage all'interno della Questura per studenti selezionati. I ragazzi offriranno un supporto in ambito informatico, ovviamente con un accesso limitato e monitorato e nel pieno rispetto della privacy.

"È un progetto fortemente voluto che declineremo in maniera trasversale", ha spiegato il questore Marina Di Donato. "Non si limiterà a interventi all'interno dell'istituto, ma si concretizzerà in uno stage formativo per alcuni studenti selezionati in specifici settori della Questura. I ragazzi saranno coinvolti, ad esempio, nell'elaborazione informatica di dati, sempre nel pieno rispetto della privacy. L'obiettivo è mostrare alle giovani generazioni la quotidianità del lavoro della Polizia di Stato”.

Il dirigente scolastico dell’Istituto, professor Franco Calcagno, ha sottolineato l'eccezionalità dell'iniziativa: "La pronta e totale apertura della Questura non è cosa usuale. Abbiamo selezionato tre studenti di quarta che, dopo un colloquio in Questura, potranno partecipare a questa esperienza unica. Il nostro obiettivo è far comprendere che le istituzioni non sono 'contro' qualcuno ma a favore di tutti, e che la divisa deve essere vista come un aiuto, non come un ostacolo”.

Lo stage, della durata di tre settimane estendibili a quattro, vedrà impegnati fino a tre studenti del quarto anno e si svolgerà a maggio in orario extrascolastico. Parallelamente, gli agenti della Questura interverranno all'Artom per supportare il progetto di cittadinanza già esistente, creando così un ponte concreto tra scuola e istituzioni.

La professoressa Chiara Cerrato, referente dei progetti di educazione civica, ha evidenziato un ulteriore aspetto significativo: "Il nostro istituto, storicamente a prevalenza maschile, si è aperto negli ultimi anni a una crescente presenza femminile. Per questo motivo, particolare attenzione verrà dedicata alla sensibilizzazione sul rispetto di genere".

L'iniziativa si inserisce in un più ampio contesto di educazione alla cittadinanza digitale e alla legalità. "È fondamentale che i ragazzi comprendano come la superficialità nell'uso delle nuove tecnologie possa condurre a comportamenti illeciti o non responsabili", ha ricordato il questore Di Donato, sottolineando l'importanza di sviluppare una maggiore consapevolezza dei rischi digitali.

Il progetto rappresenta un modello innovativo di collaborazione tra istituzioni, dove l'esperienza pratica si combina con la formazione teorica per creare un percorso educativo completo e al passo con i tempi. Un'iniziativa che guarda al futuro, preparando i giovani ad affrontare le sfide dell'era digitale con gli strumenti giusti e la necessaria consapevolezza del ruolo delle istituzioni nella società contemporanea.

Gabriele Massaro

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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