Chi di voi non ha ancora visitato quello spettacolo della Canonica di Vezzolano? Guardando i numeri forniti annualmente dall’Osservatorio Culturale del Piemonte direi siano piuttosto pochi i carenti di visita. Numeri in continua e vertiginosa crescita, con i visitatori passati dai 18.393 del 2021 ai 42.376 dell’anno scorso. Luogo talmente carico d’arte, storia e bellezza da distrarre su elementi costruttivi che lo rendono ancora più unico ed imperdibile.
Sabato scorso ha ospitato una conferenza di Maurizio Pistone, autore di una interessante ricerca su matematica, geometria e astronomia medioevali, incentrata sulla figura e sull’opera di Gerberto d'Aurillac, monaco francese, super esperto, per quei tempi, di matematica e di astronomia. Monaco non certo usuale, anche per i suoi assidui contatti con la cultura araba, tanto da promuovere l'introduzione dei numeri arabi in Europa. Divenuto papa nel 999 con il nome di Silvestro II era talmente fuori media per la sua straordinaria cultura da non annoverare nel clero molti amici, anzi, fino ad alimentare la leggenda secondo cui le sue conoscenze sarebbero state ottenute in seguito a un patto con il diavolo. Tant’è che morto, nel 1002, l’imperatore Ottone III, suo estimatore e protettore, tempo un anno muore anche lui per uno strano ed improvviso malore, poco più che cinquantenne e a soli quattro anni dalla nomina papale.
Le tesi illustrate e discusse sabato riportano all’architettura medievale e ai suoi legami con l’astronomia, legami tipici di gran parte delle chiese romaniche e gotiche. Legami molto forti durante tutto il Medioevo, alla ricerca di un accordo tra l’orientamento del sole e degli astri con l’orientamento degli edifici, per creare armonia tra cielo e terra. Sulla base di quelle scelte e tendenze edificatorie, l’orientamento della canonica di Vezzolano non poteva di certo essere da meno. Ancor meglio, differenziandosi con un orientamento particolare, slegato dai più tipici riferimenti solari: Orientamento incentrato sul lunistizio maggiore, il giorno nel quale la luna sorge nel punto dell’orizzonte orientale più a nord in assoluto rispetto all’orizzonte locale. Lunistizi maggiori che vengono raggiunti una volta ogni 18,61 anni. Il prossimo avverrà il 1 maggio del 2025. Ancora pochi mesi, nella speranza aprano in notturna e che il cielo sia il più sereno possibile, tanto da trovare conferma che i raggi della luna durante il lunistizio attraversino veramente la navata centrale con precisione millimetrica.
A Vezzolano, il rapporto tra architettura e astri è quindi motivo in più di visita, dedicando il massimo delle attenzioni alla mostra permanente, “La luna, la Vergine e l’astronomia medievale”, allestimento didattico dedicato alle proporzioni matematiche e all’orientamento astronomico della chiesa. Allestimento che riporta al satellite terrestre, simbolo di purezza e di assenza di peccato, da sempre accostato alla Madonna: disco bianco e puro, senza ferite, senza rughe. E poi ti arriva Galileo. Arriva, osserva e chiarisce che la Luna sia piena di ferite. Nonostante fosse stato azzittito, su questo ed altro, aveva già fatto sufficienti danni da doversene uscire con una visione nuova attorno all’umanità di Maria, ferita dal male per partecipare nel modo più vero e autentico alla storia della salvezza. Ferita come la luna.