"Valorizzazione della zootecnia e benessere degli allevamenti devono marciare di pari passo, per questo stiamo lavorando alla creazione di settore interdisciplinare, con tecnici dedicati, a cavallo tra gli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura”. L’annuncio di Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità, è arrivato domenica 27 ottobre, in occasione del convegno annuale di Cia Piemonte sullo stato dell’arte del settore. L’incontro ospitato all’Isola della Carne, l’azienda agricola e agrimacelleria a guidata dal presidente di Cia Asti, Marco Capra, ha focalizzato l’attenzione sulle emergenze sanitarie - Psa e Blue Tongue su tutte - che rischiano di compromettere non solo il benessere animale ma la redditività di un comparto che rappresenta un’eccellenza indiscussa del Piemonte.
I lavori si sono aperti con la consegna del Premio Agrestino 2024 al veterinario dell’Asl AT Fausto Solito, storico punto di riferimento per gli allevatori del territorio. La sua carriera vanta 45 anni di attività sul campo: gli esordi come veterinario condotto, poi una lunga specializzazione in malattie infettive della razza bovina, affiancata, negli ultimi anni, dall’impegno in seno al Gruppo operativo territoriale che si occupa della Peste suina africana. “La mia vita è da sempre in mezzo agli allevatori, potevo andare in pensione ma ho chiesto di prolungare l’attività di altri due anni perché amo immensamente il mio lavoro”, ha commentato il premiato. “La sanità pubblica ha bisogno di veterinari e Fausto Solito è un esempio di grande professionalità calata a pieno nella realtà del territorio”, ha sottolineato l’assessore Riboldi affiancato nella premiazione dal collega Marco Gabusi, che ha tra le sue deleghe la difesa del suolo.
Il dibattito introdotto da Marco Capra, referente di Cia Piemonte per la zootecnia, ha fatto il punto sugli interventi mirati a contenere la diffusione della Psa. Giorgio Sapino, Commissario regionale all’emergenza, ha ricordato i tre punti cardine della strategia in atto: il depopolamento dei cinghiali, la ricerca attiva delle carcasse e le indispensabili misure di biosicurezza negli allevamenti. Su questo punto Riboldi ha puntualizzato che la Regione continuerà a sostenere gli allevatori, non solo con forme di risarcimento e contributi per i necessari investimenti, ma anche attraverso la ricerca di nuovi strumenti e sistemi che ostacolino la diffusione della Psa via terra e via aria (ci sarebbero infatti prove di un contagio avvenuto per il tramite di un uccello infetto).
Sulla recente diffusione della Blue Tongue V8 (la febbre catarrale degli ovini trasmessa da un minuscolo moscerino) l’assessore ha ricordato che la Regione ha provveduto all’acquisto di 40 mila vaccini, ma ha puntualizzato che “è necessario un dialogo più serrato con l’industria farmaceutica per mettere a punto soluzioni più efficaci nei confronti del virus e con minori effetti collaterali per gli animali”. Franco Martini, presidente Asprocarne, ha richiamato l’importanza di un’iniziativa europea per contenere la diffusione della Blue Tongue, in modo da scongiurare una guerra tra stati per l’accaparramento dei vaccini. Elia Dalmasso, presidente associazione allevatori Arap Piemonte, Franco Serra, presidente Arap Asti e Andrea Rabino, presidente di Anaborapi Piemonte (Associazione nazionale allevatori di Razza Piemontese) hanno puntato l’attenzione sulla coesione tra allevatori e istituzioni per favorire il benessere animale e la crescita della filiera. Su questo aspetto i dati rilevano un decremento dei piccoli allevamenti, stritolati dall’aumento dei costi di produzione, e di conseguenza un lieve incremento dei prezzi di vendita alla stalla collegato alla minore offerta di carne a parità di domanda. Il tema della redditività delle aziende rimane tuttavia una priorità: “Non dobbiamo abbassare la guardia - ha esortato Serra - perché il valore oggi è simile a quello di 20 anni fa, ma i costi sono di gran lunga più alti”.
Mentre Rabino ha sottolineato i passi avanti compiuti dagli esperti di Anaborapi nella selezione Razza Piemontese, Guido Groppo, presidente di Coalvi (il Consorzio di tutela della Razza Piemontese) ha posto l’accento sui riconoscimenti nazionali e internazionali, in campo medico e scientifico, ottenuti dalla carne Igp sia sul fronte nutrizionale, sia per l’ambiente, come certificato dal Bilancio di sostenibilità messo a punto con l’Università di Torino. L’ultima iniziativa di Coalvi riguarda la solidarietà: i proventi del calendario 2025 appena andato in stampa alimenteranno la raccolta di fondi a favore dell’ospedale pediatrico Regina Margherita.
Da tutti i partecipanti la richiesta all’assessore Riboldi per un’azione politica forte a favore della legge che impone la tracciabilità sull’origine della carne in seno al canale horeca. In veste di presidente vicario della Conferenza Stato Regioni, Riboldi ha assicurato il suo impegno per il superamento degli ostacoli che si frappongono all’approvazione della norma a tutela del settore e dei consumatori.
Nelle conclusioni, il presidente di Cia Piemonte, Gabriele Carenini, ha ricordato le battaglie dell’organizzazione per il contenimento della fauna selvatica, cinghiali in testa, da troppi anni fuori controllo, con conseguenze non più sopportabili per i danni alle coltivazioni, la sicurezza stradale e la diffusione della Psa. “La razza dei cinghiali va eradicata - ha chiesto Carenini - l’abbattimento dei rimane uno strumento di fondamentale importanza per impedire la diffusione del contagio, non bisogna assolutamente abbassare la guardia, perché fermarsi adesso significa vanificare tutti i progressi che sono stati fatti fino ad ora e ritrovarsi la prossima primavera con una proliferazione esponenziale di nuove cucciolate. Nella lotta alla Peste Suina Africana, gli allevatori stanno facendo la propria parte con il rafforzamento delle misure di biosicurezza, ma è necessario che sul contenimento dei cinghiali le autorità mantengano i patti e non fermino gli abbattimenti”.
Apprezzando la scelta della Regione creare una nuova sinergia tra le azioni a tutela della salute degli allevamenti e la valorizzazione e promozione della carne piemontese, Carenini ha lanciato appello ad una sempre più forte unione d’intenti all’interno della filiera della carne, eccellenza che contribuisce alla riconoscibilità del Piemonte come marchio e garanzia di qualità del made in Italy.