"Siamo i platani di corso Savona, nella zona dell'ex mulino e non vogliamo finire in cenere per lasciare spazio ad una pista ciclabile". L'accorato appello, scritto su striscioni, ha fatto parte, questa mattina del presidio che si è tenuto davanti al supermercato Lidl di corso Venezia ad Asti, da parte del neonato Comitato per la vita degli alberi di corso Savona, costituitosi con l'obiettivo di salvare sette platani minacciati di abbattimento.
Gli alberi in questione si trovano nell'area dell'ex mulino, dove è prevista la costruzione di un nuovo supermercato Lidl e di una pista ciclabile. Il progetto di riqualificazione della zona prevede il trasferimento del punto vendita attualmente situato in corso Venezia.
Una vicenda molto sentita in città e che ha portato anche ad una raccolta firme su Change.org, arrivata circa a 1500 firme e, da questa mattina, ad un presidio con consegna firme al responsabile del punto vendita, come spiegato dal portavoce del Comitato, Giuseppe Sammatrice: "Continueremo con presidi e flash mob fino a che non ci ascolteranno. Non si esclude un ricorso al Tar".
Un bene prezioso e un "fiorire" di iniziative per salvare i 7 platani riconosciuti come bene comune. Il progetto e la responsabilità sono di Lidl e così anche il destino dei platani, che, nelle intenzioni, dovrebbero lasciare lo spazio ad una pista ciclabile.
Il Comitato spiega che Lidl "sensibile alla salvaguardia dell’ambiente e della natura, proprietaria del terreno e degli alberi, potrebbe salvaguardare entrambi, apportando una piccola modifica e realizzare la pista all'interno della fila degli alberi".
Un tempesta green anche all'interno della politica. In un comunicato firmato da tutta la minoranza si legge: "Siamo di fronte ad alberi (piante di alto fusto) per cui 'l'apparato radicale delle siepi, degli arbusti e di tutte le piante presenti in prossimità dei cigli stradali e delle scarpate non va sradicato onde evitare franamenti del terreno. In una città sempre più volta alla cementificazione, al consumo di suolo in zone rurali, alla mercè di grandi opere dispendiose e inutili, con l'indice PM tra i più alti d'Italia, non stupisce che l'Amministrazione non abbia trovato un accordo differente con il marchio. In un momento storico in cui la sensibilità per l'ambiente sta toccando vette nuove e in cui il nostro paese viene martoriato quotidianamente dalla crisi climatica LIDL ha l'opportunità di dimostrare che le pratiche (commerciali) ambientali che il vostro marchio dice di portare avanti non si riducono al puro e semplice greenwashing."
Una sentenza del Consiglio di Stato ha dichiarato "illegittimo l'abbattimento di alberi, i quali per essere abbattuti avrebbero dovuto rappresentare un rischio per l'incolumità pubblica, accertato e fondati."