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Cultura e tempo libero | 26 ottobre 2024, 15:39

C’era una volta la “Ligera”: il cantastorie errante rivive grazie agli studenti del Cpia di Asti e Nizza

Un progetto etnografico e fotografico, realizzato dagli studenti, celebra la figura della “Ligera” nella cultura contadina piemontese

C’era una volta la “Ligera”: il cantastorie errante rivive grazie agli studenti del Cpia di Asti e Nizza

Con l’intento di riportare alla luce una figura dimenticata della cultura contadina piemontese, il CPIA1 di Asti, l’Istituto Statale di Istruzione per Adulti con sede anche a Nizza Monferrato, ha inaugurato una mostra che celebra la “Ligera”. Il progetto, sviluppato dagli studenti dei corsi di Antropologia e Fotografia, rappresenta una preziosa operazione culturale e didattica, offrendo al pubblico un’opportunità unica per riscoprire le radici del territorio e le sue tradizioni.

Spesso fraintesa dalla cultura popolare, la figura della “Ligera” affonda le radici nella realtà rurale del Piemonte. Non si tratta, come a volte si credeva, di un ozioso privo di voglia di lavorare; al contrario, la “Ligera” era un cantastorie, un uomo che portava con sé racconti e musica, un girovago leggero (da cui deriva il termine), che si muoveva di cascina in cascina. Con il fagotto in spalla, la ghironda – e poi la fisarmonica – e il “sanet”, un bicchiere smaltato legato al passante dei pantaloni, la “Ligera” attraversava le campagne, offrendo ristoro alla monotonia della vita contadina con storie e canzoni.

 Questa figura ha iniziato a sparire gradualmente con il boom economico e l’industrializzazione del dopoguerra, portando con sé un’epoca di vicinanza e condivisione fra contadini e artisti girovaghi.

Il progetto espositivo documenta la quotidianità della “Ligera fissa”, il cantastorie che, accolto da una famiglia contadina per la durata di una stagione, diveniva parte integrante della vita rurale. Attraverso le immagini e le installazioni etnografiche, i visitatori sono invitati a seguire la “Ligera” durante le quattro stagioni, osservandone le interazioni con la famiglia ospitante: dalla recita del rosario, alla martellatura del ferro, fino ai giochi dei bambini e alla festa del Patrono.

 Questa convivenza, carica di rituali e tradizioni, rappresentava un vero e proprio evento per le famiglie, che consideravano un onore poter ospitare una “Ligera fissa” e attendevano il suo arrivo con gioia e curiosità. La mostra ricostruisce così un microcosmo affascinante, dove le immagini danno vita a una memoria collettiva preziosa.

L’esposizione è stata inaugurata ieri, venerdì 25 ottobre, nell’ambito della rassegna culturale “Libri in Nizza” e sarà aperta al pubblico anche oggi, sabato 26 ottobre, e domani, domenica 27 ottobre, con orario dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 19.

Francesco Rosso

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