Attualità - 26 ottobre 2024, 12:16

Il grido d'allarme di Amnesty International: "Il sistema di protezione dei diritti umani sta collassando" [VIDEOINTERVISTA]

Riccardo Noury: "La comunità internazionale ha abbandonato il suo ruolo. Nei conflitti attuali non c'è più alcuna tutela dei civili"

Riccardo Noury e Simona Franzino

In un'intervista  rilasciata al nostro giornale che traccia un quadro preoccupante della situazione globale dei diritti umani, Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International Italia, ha condiviso questa mattina la sua profonda preoccupazione per il deterioramento del sistema internazionale di protezione dei diritti umani, nato dalle ceneri della seconda guerra mondiale.  Il portavoce di Amnesty era alla Biblioteca Astense ad un partecipato incontro organizzato dalla locale sezione dell'Associazione, guidata da Simona Franzino.

"È una valutazione molto preoccupata", ha esordito Noury, "perché è tutto quel sistema di protezione dei diritti umani nato dopo la fine del secondo conflitto mondiale  che sta collassando". Le sue parole fotografano un momento storico critico, in cui i principi fondamentali stabiliti dopo il 1945 vengono sistematicamente violati, con conseguenze drammatiche per le popolazioni civili.

Particolarmente allarmante è l'evoluzione dei conflitti contemporanei, dove si assiste a quello che Noury definisce un vero e proprio "imbarbarimento". "Se noi pensiamo che la regola che il mondo si era data alla fine della seconda guerra mondiale era che le popolazioni civili non si toccano, oggi stiamo assistendo esattamente al contrario" ha sottolineato il portavoce, citando come esempio gli ospedali bombardati e altre violazioni che un tempo sarebbero state considerate inconcepibili.

La causa di questo deterioramento, secondo Noury, risiede nel fallimento delle istituzioni internazionali: "La comunità internazionale ha abbandonato quel ruolo che si era data. Se pensiamo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che dovrebbe essere l'organo che mantiene la pace e la sicurezza nel mondo, ha fallito completamente nel suo operato".

Un aspetto particolarmente preoccupante evidenziato nell'intervista riguarda la delegittimazione del diritto internazionale umanitario e delle convenzioni che dovrebbero proteggere i civili nei conflitti. "Il diritto internazionale e umanitario è sotto attacco nel momento in cui ci sono attacchi contro obiettivi civili, contro infrastrutture civili", ha affermato Noury, sottolineando come questo sistema non sia più rispettato da nessuna delle parti in conflitto.

Noury ha anche affrontato la situazione italiana, esprimendo forte preoccupazione per le recenti modifiche legislative che limitano il diritto di protesta. Ha definito il nuovo decreto sicurezza "una prova di cattivismo", sottolineando come queste restrizioni possano potenzialmente riguardare tutti i cittadini: "Qui è in gioco la nostra possibilità di manifestare in modo pacifico, è in gioco la possibilità di chiedere giustizia climatica, è in gioco la possibilità di protestare quando la fabbrica chiude".

Nonostante il quadro fosco, Noury ha voluto lasciare uno spiraglio di speranza, ricordando come periodi simili di crisi nel passato abbiano portato alla nascita di importanti istituzioni di giustizia internazionale. "La speranza è che come allora anche in questo decennio terribile ci sia qualcosa che possa cambiare", ha concluso, sottolineando però la necessità di superare i "doppi standard" nella giustizia internazionale, dove spesso le sentenze vengono accettate solo quando colpiscono i nemici e non gli amici.

La videointervista