Veronica Silvia Biglia, campionessa di canoa, reduce dai Giochi Paralimpici di Parigi 2024 dove si è posizionata al sesto posto nella finale dei 200 metri femminili, è stata ospite martedì sera ad Asti della conviviale rotariana svoltasi al ristorante La Fertè.
Biglia, accompagnata dalla figlia undicenne Emily, è partita proprio dal suo parto per raccontare la propria esperienza agonistica; infatti subito dopo aver messo al mondo la sua bimba, a 24 anni di età, ha contratto la mielite trasversa, sindrome clinica immuno-mediata del sistema nervoso centrale che le ha fatto perdere dapprima l’uso della parola, poi recuperato, quindi quello delle gambe.
Da allora Veronica, che aveva intrapreso una promettente attività di modella, è stata costretta a muoversi in carrozzina ed ha iniziato un percorso riabilitativo che l’ha portata a stretto contatto con l’attività sportiva; “ho scelto la canoa perchè mi toglie dalla carrozzina”, ha raccontato la campionessa; “è stato amore a prima vista – ha proseguito – e grazie ad essa ho ridato un senso alla mia vita”.
Fondamentale il ruolo della figlia Emily, “la persona più importante della mia vita, che non mi ha mai permesso di mollare - ha detto Biglia - e con mia madre ed il mio allenatore costituisce il terzetto dei miei più convinti sostenitori”.
Forte ormai di 15 titoli italiani, di un bronzo in Coppa del Mondo e di due brillanti partecipazioni alle paralimpiadi di Tokio e Parigi, ora la campionessa guarda con serenità alle importanti sfide che verranno.
Alla serata rotariana hanno partecipato, con i molti soci, anche Lavinia Saracco, delegata provinciale CONI, Gianfranco Imerito, presidente provinciale dell’Associazione Atleti Olimpici, e Fabio Amerio, ritenuto il principale collezionista italiano di autografi di atleti disabili.
Al termine il presidente del Rotary Alberto Bazzano, ha omaggiato Veronica Silvia Biglia con il guidoncino del sodalizio astigiano.