Scuola | 24 ottobre 2024, 17:54

La voce... Delle scuole: i ragazzi del Castigliano a lezione di sicurezza e salute

I ragazzi del Penna a Valencia per lavorare nel settore floro vivaistico

La voce... Delle scuole: i ragazzi del Castigliano a lezione di sicurezza e salute

Una speciale lezione di sicurezza e salute sul lavoro per due quinte del Castigliano

In occasione della settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, martedì Confcooperative Piemonte Sud ha tenuto un incontro di sensibilizzazione e approfondimento nella sua sede di Asti (via XX Settembre, 126). L’incontro è stato rivolto in particolare a due classi del V anno dell’I.I.S. Castigliano a indirizzo socio-sanitario.

Il tema dell’appuntamento è stato la sicurezza nei presidi socio-sanitari per la tutela dei lavoratori e il benessere degli assistiti. Il lavoro di cura, infatti, in ambito sia residenziale sia domiciliare, risulta essere molto gravoso dal punto di vista fisico, emotivo e psicologico. 

Per questo è importante che le organizzazioni e le strutture sanitarie guardino con favore alla tecnologia e alla telemedicina, integrate con l’assistenza tradizionale: gli strumenti e i macchinari più innovativi permettono infatti di alleggerire il lavoro degli operatori, ma anche, al contempo, di accelerare i tempi di diagnosi e di follow-up.

Nel corso dell’incontro è intervenuto il dottor Roberto Zanelli, Direttore del Dipartimento di Prevenzione ASL AT, focalizzando l’attenzione su un tema molto sentito e urgente: l’evoluzione della prevenzione nella mobilizzazione degli ospiti in ambito socio-assistenziale. Una riflessione importante che ha incontrato l’interesse di tutti i presenti, soprattutto alla luce del fatto che oggi in tutto il mondo sono 18 milioni gli operatori socio-sanitari che mancano, e questo numero è in aumento.

Successivamente il dottor Mauro Fontana, Presidente della Commissione di Vigilanza, ha sottolineato la necessità di costruire una cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, che richiede la consapevolezza dei lavoratori e una gestione ottimale delle procedure all’interno dell’organizzazione. 

Presente all’iniziativa anche il dottor Claudio Lucia, presidente dell’Ordine dei Medici di Asti, che ha evidenziato l’importanza di costruire insieme una nuova cultura assistenziale.

Mario Sacco, presidente di Confcooperative Piemonte Sud e di Confcooperative Sanità Piemonte, ha commentato: “Abbiamo scelto di affrontare questo tema per dare visibilità al sistema dei servizi sociosanitari, spesso misconosciuto o poco considerato, che rappresenta invece un tassello centrale nella vita comunitaria e sociale di tutti noi. Da questo punto di vista, siamo convinti che la cooperazione sia un sistema di rete imprenditoriale e valoriale che può dare un contributo davvero prezioso in questo dibattito”.

Centralità dell’operatore e dell’assistito, qualità della cura, sostegno fisico ed emotivo al lavoratore: questi sono i valori centrali per il settore socio-sanitario di Confcooperative Piemonte Sud.

La sicurezza e il benessere lavorativo degli operatori socio-sanitari, infatti, si traducono presto nel miglioramento della qualità delle prestazioni assistenziali erogate e nel miglioramento della condizione emotiva e psicologica dell’assistito. L’intento è infatti quello di costruire una cultura della salute e della sicurezza, ma anche della prevenzione sul lavoro.

La giornata potrebbe essere quindi un nuovo passo nella creazione di una collaborazione istituzionale e sul territorio che promuova una visione rinnovata del lavoro di cura, contribuendo così alla costruzione di una “cultura della sicurezza” e non solo di una “cultura dell’assistenza”.

Un mese a Valencia per i ragazzi del Penna

Grande entusiasmo per alcuni allievi dell’Istituto Penna di Asti che hanno intrapreso una nuova tappa del loro percorso di studi: trascorreranno un mese a Valencia, in Spagna, dove lavoreranno nel settore floro-vivaistico, dedicandosi alla cura di piante grasse, essenze orticole e fiori, sotto la supervisione di tutor locali nell’ambito del programma Erasmus. 
La loro avventura è iniziata con la visita della fabbrica della ceramica di Manises e con un tour della città di Valencia, guidato dalla Prof.ssa Emanuela Castino. I cinque studenti dell’Istituto Agrario che hanno aderito al programma stanno frequentando la classe quarta: tre di loro hanno scelto l’indirizzo viticolo-enologico mentre gli altri due l’indirizzo produzioni – trasformazioni degli alimenti. 
Sarà anche un’occasione per sperimentare un periodo di vita autonoma, lontano dalle famiglie, durante il quale i ragazzi dovranno cavarsela da soli, gestendo le incombenze della vita di ogni giorno ed amministrando un piccolo budget. 

Un loro compagno ha fatto da apripista: adesso è a Dublino, in Irlanda, dove lavora in un pub. Tutto grazie al fatto che il Penna ha vinto il bando di accreditamento ad Erasmus+, il programma dell’Unione Europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa. Nato nel 1987 con il nome di Erasmus, dal 2014 è chiamato Erasmus+ ed è il più noto e longevo dei programmi finanziati dall’UE per la mobilità tra paesi comunitari. Un record confermato dai numeri, con oltre 13 milioni di persone coinvolte dal 1987 a oggi. 
Il nome Erasmus è l’acronimo di EuRopean community Action Scheme for the Mobility of University Students, ma, soprattutto, rende omaggio ad Erasmo da Rotterdam, il grande umanista olandese che 500 anni fa viaggiò in tutta Europa per comprenderne le differenti culture.
Intanto il Portogallo attende altri ragazzi del Penna, intraprendenti e desiderosi di vivere un'esperienza senza confini...  
 

Redazione

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Viviamo in un posto bellissimo

Davide Palazzetti

Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.

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