Sabato 26 ottobre, dalle 10 alle 12, si terrà un presidio davanti al supermercato Lidl di corso Venezia ad Asti. L'iniziativa è organizzata dal neonato Comitato per la vita degli alberi di corso Savona, nato con l'obiettivo di salvare sette platani minacciati di abbattimento.
Gli alberi in questione si trovano nell'area dell'ex mulino, dove è prevista la costruzione di un nuovo supermercato Lidl e di una pista ciclabile. Il progetto di riqualificazione della zona prevede il trasferimento del punto vendita attualmente situato in corso Venezia.
Durante la manifestazione, il Comitato consegnerà una lettera aperta indirizzata al Sindaco di Asti e ai dirigenti di Lidl Italia Srl, spiega Giuseppe Sammatrice.
Nella missiva, firmata da 14 cittadini, si esprime forte contrarietà all'abbattimento dei platani, definiti "un bene comune, prezioso per la salute dei cittadini".
I firmatari sottolineano che "gli alberi non presentano alcun pericolo imminente" e citano una sentenza del Consiglio di Stato che dichiara illegale l'abbattimento di alberi maturi in assenza di rischi per l'incolumità pubblica.
Il Comitato propone una soluzione alternativa: spostare la pista ciclabile sul lato interno della fila di alberi, permettendo la coesistenza di entrambi gli elementi. "Il buon senso ci suggerisce che il progetto redatto dalla Lidl Italia Srl può subire tranquillamente in corso d'opera quella piccola variante senza inficiare nei tempi e nei costi esecutivi", si legge nella lettera.
I cittadini invitano Lidl e il Comune di Asti a un tavolo di confronto per trovare una soluzione che tuteli sia gli interessi commerciali che il patrimonio arboreo della città. "Auspicano che un 'passo di lato' da parte del Comune e della Lidl Italia Srl venga fatto nel raggiungimento di una quiete sociale smarrita da tempo, ma anche per il 'recupero' d'immagine green di Lidl", conclude la lettera.
Opposizioni contro il Comune
La que tione ha scatenato una vera e propria tempesta politica. Le opposizioni si sono infatti scagliate contro l'idea, ritenuta illegittima e dannosa per l'ambiente.
"Siamo di fronte ad alberi (piante di alto fusto) per cui 'l'apparato radicale delle siepi, degli arbusti e di tutte le piante presenti in prossimità dei cigli stradali e delle scarpate non va sradicato onde evitare franamenti del terreno'", si legge nel comunicato firmato da tutta l'opposizione.
Le ragioni addotte dal Comune per giustificare l'abbattimento, ovvero un accordo siglato con LIDL per l'acquisto della zona dell'ex mulino, non convincono le opposizioni: "In una città sempre più volta alla cementificazione, al consumo di suolo in zone rurali, alla mercè di grandi opere dispendiose e inutili, con l'indice PM tra i più alti d'Italia, poco stupisce che l'Amministrazione non abbia trovato un accordo differente con il marchio."
L'opposizione si rivolge quindi direttamente a Lidk, invitandola a cogliere "l'opportunità di fare una pubblicità etica non indifferente preservando le 7 piante monumentali". Secondo le opposizioni, infatti, "in un momento storico in cui la sensibilità per l'ambiente sta toccando vette nuove e in cui il nostro paese viene martoriato quotidianamente dalla crisi climatica LIDL ha l'opportunità di dimostrare che le pratiche (commerciali) ambientali che il vostro marchio dice di portare avanti non si riducono al puro e semplice greenwashing."
Il punto chiave della questione, secondo le opposizioni, è la sentenza del Consiglio di Stato che ha pacificamente dichiarato "illegittimo l'abbattimento di alberi, i quali per essere abbattuti avrebbero dovuto rappresentare un rischio per l'incolumità pubblica, accertato e fondati." I platani di Corso Savona, invece, "non risultano essere un pericolo per l'incolumità pubblica, non vi sono di fatto dati che testimoniano il cedimento delle piante."