Al botta e risposta - 'acceso' da punti di vista divergenti sul progetto di collegamento sud ovest e poi ampliatosi ad altri aspetti - tra il sindaco Maurizio Rasero e la consigliera di minoranza Vittoria Briccarello (CLICCA QUI e QUI per rileggere gli articoli) si aggiunge ora un'ulteriore 'voce', quella del consigliere di minoranza Mario Malandrone, che ci ha inviato una nota stampa che pubblichiamo integralmente.
Scrivo da Canova, periferia a ovest della città, non da una barca. E in questo caffè non ho messo grappa, come invece il sindaco sostiene io faccia prima di scrivere post: “nei suoi caffè mette un litro di grappa e poi se la scola”. Manderò questo comunicato a tutti i giornali, non solo a quello che il Sindaco definisce giornale di “REGIME”.
Noi dell’opposizione abbiamo studiato quell’opera, il tracciato, la sua incapacità a risolvere i problemi di traffico e i dati reali sui flussi. Ed ecco perché i giornali ci pubblicano, perché diciamo cose sensate! Il Sindaco ripete a manovella idee confuse su un’opera che non risolverà i problemi di traffico, dati non ne porta, è ancora convinto che abbiamo un solo ponte sul Tanaro. E mentre si agita sui giornali di regime, noi ci chiediamo quale sia il regime in una città dove tutti i poteri e incarichi passano da lui e dove ci spiega chiaramente il suo modo legittimo, ma non democratico, di andare avanti sull’opera.
Il sindaco ci aveva detto che la decisione l’avremmo presa insieme: quindi minoranze e maggioranza insieme, con un consiglio comunale che dava mandato al sindaco e alla giunta di esplorare un possibile tracciato non impattante che lui paragonava alla strada Laverdina. Un’ipotesi molto lontana dall’ipotesi gialla, quindi una strada teoricamente non impattante, cosa che il percorso giallo non è.
Nella sua risposta alla Briccarello, invece, ci spiega chiaramente qual è il suo intento: la giunta ha deciso, si passa nelle commissioni congiunte, si arriva in consiglio. In consiglio i numeri li ha e la sua proposta noi ce la dovremmo fare andare bene. Questo non è sicuramente uno spirito democratico, non è un dialogo democratico su un’opera che andrà a impattare sulla sud della città. Il Sindaco si è contraddetto da solo! Forse lui non è in barca, anche se non si fa mancare viaggi all’estero. Probabilmente questi viaggi lo distraggono dalle promesse che fa alla minoranza sull’iter che la proposta sulla tangenziale andava fatta.
Aveva detto in Consiglio che sarebbe stato passato in consiglio e ci sarebbe stata l’occasione per ascoltare il Consiglio e poi avremmo fatto una proposta ad Anas di revisione del tracciato. Invece è andata al contrario: è passato in Giunta, passa in commissione e poi passa in consiglio e lui metterà, come dire, “la tagliola” per impedire che noi possiamo fare ostruzione con emendamenti e pregiudiziali allo svolgimento del consiglio. Quindi di fatto stiamo parlando di un clima non democratico, di un sindaco che ci dice una cosa, ne fa un’altra, la fa fondamentalmente non in modo democratico e dialogante, utilizza i poteri che la giunta ha ma svuota di ruolo il consiglio comunale.
Bene l’ascolto degli agricoltori, ma qui è questione di iter della pratica sostanziale rispetto al ruolo del consiglio. Si tratta di un’opera strategica secondo loro, che però i dati dimostrano che nella sostanza è un abbaglio a cui sottopongono cittadinanza e elettori, anche per nascondere sette anni di assenza di politica sulla mobilità e scelte sulla viabilità disastrose. Opera che costerà uno sproposito e non servirà a nulla rispetto al traffico cittadino.
Mario Malandrone - Consigliere comunale Ambiente Asti