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Cultura e tempo libero | 09 ottobre 2024, 16:17

Dal Trio alla satira 'rispettosa' su Mattarella e Bergoglio: Solenghi si racconta prima dello show astigiano [INTERVISTA]

Il celebre attore ci ha anticipato alcuni temi trattati nello spettacolo in scena all'Alfieri il 19 ottobre e in cui non mancherà un commosso ricordo di Anna Marchesini

Tullio Solenghi

Tullio Solenghi

Tra poco più di una settimana, il pubblico astigiano potrà applaudire due straordinari interpreti teatrali e televisivi, quali Tullio Solenghi e Massimo Lopez, protagonisti di “Dove eravamo rimasti”, spettacolo in programma al Teatro Alfieri (fuori abbonamento) la sera di sabato 19 ottobre.

Il duo comico, accompagnato per l’occasione dalla Jazz Company diretta dal maestro Gabriele Comeglio, proporrà uno show che mescola comicità, satira e musica senza dimenticare un toccante omaggio ad Anna Marchesini, terzo elemento dell’indimenticabile trio che per anni ha divertito milioni di italiani.

Abbiamo avuto il piacere di approfondire alcuni aspetti dello spettacolo e del concetto di comicità con Tullio Solenghi, che questo pomeriggio ci ha concesso un’intervista telefonica.

Intervista: 'Con Lopez sul palco come se Anna fosse ancora con noi'

In 'Dove eravamo rimasti' interpretate anche due giganti del nostro tempo come il presidente Mattarella e Papa Francesco. Come nasce la scelta dei vostri personaggi, in particolare i due citati, e quanto è complesso rendere comica, ma mai irrispettosa, la satira su figure istituzionali così importanti?
Quando uno imita un personaggio credo abbia oltre all’interesse per il personaggio anche affinità a livello tecnico di imitazione. A me è sempre riuscito bene Mattarella, Massimo ha nel suo repertorio i papi da Giovanni XXIII in poi, quindi è stato giocoforza ‘giocare insieme’. In quanto all’aver rispetto per loro è una caratteristica che abbiamo insita fino dai tempi del Trio. Al netto che il nostro pubblico trasversale, che partiva dai nipoti e arrivava ai nonni, non ci avrebbe ‘perdonato’ volgarità, non erano comunque coerenti con la nostra scelta etica e ideologica.


 

Nell’ambito dello show ci sarà anche un momento dedicato ad Anna Marchesini. A quasi otto anni dalla sua scomparsa, quale ricordo particolare conserva di lei e come avete scelto di omaggiarla?
Il ricordo è di lei in scena con noi e di tutto ciò che accadeva quando eravamo insieme. Un ricordo che si ravviva ogni volta perché non abbiamo mai tradito la nostra cifra stilistica, quindi è come averla ogni volta con noi sul palco. L’idea dell’omaggio è partita da me: mi sono innamorato di una canzone di Gianmaria Testa che mi sembrava quasi scritta per Anna anche se non si conoscevano. Ed è quindi su questa canzone, che si intitola "Dentro la tasca di un qualunque mattino", che scorreranno immagini di Anna e inviteremo il pubblico a ricordarla in un momento emozionale molto intenso.
 

Lei e Massimo Lopez collaborate da oltre quarant'anni: qual è il segreto di questa longeva intesa artistica e come è evoluto il vostro rapporto professionale e umano nel tempo?
Io credo che il segreto sia di essere partiti da una profonda amicizia, poi è venuta la scena, le nostre scelte, il calcare il palcoscenico anche televisivo e radiofonico, ma è fondamentale soprattutto l’intesa di sinergia amicale tra noi. E’ stata quella che ha dato la svolta a tutto il resto.


La vostra carriera è stata segnata da numerosi successi e momenti indimenticabili. C’è un episodio particolare che ricordi con affetto e che vorresti condividere con noi?
Io vorrei ricordare quanto è stata importante per noi la Rai di Torino quando abbiamo creato "I Promessi Sposi" (nell'immagine sottostante, un frame tratto da RaiPlay, ndr.) Quando all’epoca scegliemmo – con una decisione che definire coraggiosa è eufemistico, direi quasi eroica – di dire no alla conduzione di “Fantastico”, che era il top, per scegliere di fare “I Promessi Sposi”, l’allora plenipotenziario Rai Biagio Agnes ci ‘sbattè’ a Torino. Anche se la tv era nata lì, in quel periodo lavorava solo per la tv dei ragazzi e poche altre cose, ma per noi è stata una scelta elettiva, perché abbiamo avuto una totale disponibilità e accoglienza da parte di tutti i collaboratori, consentendoci di creare un prodotto che si è rivelato di grande qualità.


 

Dal Trio a oggi, come è cambiato il modo di fare comicità in Italia? C'è qualche giovane artista che le ricorda il vostro approccio alla comicità intelligente? 
Di sicuro ci sono nuove leve, comprese alcune non nuovissime come Crozza o Zalone, che hanno portato avanti il discorso della comicità in maniera intelligente, poco banale. Scelte potenzialmente impopolari, perché oggi la comicità è all’insegna del mordi e fuggi, dello sparare una battuta in un nanosecondo altrimenti si rischia di non venire calcolati. Il web ha un po’ reso questa sorta di paranoia di dover essere efficaci subito perché la concorrenza è spietata.  Per cui la nostra comicità oggi sarebbe non dico datata ma comunque legata a moduli differenti, giocavamo sull’umorismo di situazione, mentre oggi si preferisce la battuta e l’imitazione bruciante. In questo senso questa sorta di attenzione all’istante è qualcosa che un po’ demonizza. Detto questo, noi continuiamo coerentemente con i nostri stilemi, senza curarcene più di tanto, ma di sicuro quando mi guardo intorno vedo che non ci ha seguito nessuno sulla strada del Trio, forse perché siamo legati a quell’epoca.

Info e biglietti

I biglietti per lo show saranno in vendita con prelazione per gli abbonati a partire dal 14 ottobre al prezzo di 28 euro per platea, barcacce e palchi, e 17 euro per il loggione. Per il pubblico non abbonato, i biglietti saranno disponibili al costo di 39 euro per platea, barcacce e palchi (35 euro ridotto), e 26 euro per il loggione (23 euro ridotto).

Per maggiori informazioni e prenotazioni, è possibile visitare il sito ufficiale del Teatro Alfieri o contattare la biglietteria al numero 0141/399057 (aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17). 

I biglietti sono inoltre disponibili online sul portale www.bigliettoveloce.it.

Gabriele Massaro

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