Il destino incerto del Maina: dallo smembramento alle indagini in corso

La vicenda della casa di riposo "Città di Asti", nota come Maina, continua a tenere banco nell'attualità astigiana, tra tentativi di vendita falliti e indagini giudiziarie in corso. 

Dopo tre aste andate deserte, i commissari liquidatori Roberto Frascinelli, Alberto Abbatee  Luca Geninatti Saté sembrano orientati verso una strategia di vendita che potrebbe portare allo smembramento della struttura, come già ipotizzato all'epoca,

L'enorme struttura, quasi 20mila metri quadri, continua a rimanere invenduta: nessun acquirente si è fatto avanti al terzo tentativo di vendita per rilevare la struttura socio-sanitaria, chiusa nel dicembre 2022 a causa di 8 milioni di euro di debiti accumulati negli anni.

I liquidatori fallimentari  avevano messo a bando l'immobile per la cifra di nove milioni e 300 mila euro. Questo il primo tentativo di vendita, lo scorso autunno. 

A cui era seguito un secondo, nel mese di febbraio, che prevedeva una base d'asta di 7 milioni e 400 mila euro. Prezzo ulteriormente abbassato per questo terzo bando, circa 6 milioni di euro. Uno sconto di quasi il 40% rispetto alla cifra iniziale.

Parallelamente, la Procura di Asti ha recentemente notificato la chiusura delle indagini a cinque indagati e tre revisori dei conti. L'accusa è di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, in seguito a un esposto presentato dai sindacati nel marzo 2023.

La situazione si complica ulteriormente con la questione dei lavoratori dell'ex casa di riposo, ancora in attesa di ricollocamento. Il consigliere regionale Fabio Isnardi (PD) ha sollevato il problema della sospensione delle indennità di mobilità, criticando la Regione Piemonte per la mancanza di risposte concrete. La risposta ricevuta a un'interpellanza sul tema è stata definita da Isnardi come "vaga e anonima".