Attualità - 30 settembre 2024, 18:33

Il XXIV rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente premia Asti per gli interventi sulla sicurezza dei solai e per i nuovi edifici scolastici

L'assessore Morra: "Investimenti mirati e verifiche costanti per scuole più sicure e moderne. Trattandosi di strutture che ospitano bambini, la massima attenzione è d'obbligo"

L'inaugurazione della scuola Jona nel 2023 (Merphefoto)

Il XXIV rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, presentato recentemente a Napoli, dipinge un quadro preoccupante dello stato dell'edilizia scolastica in Italia. Nonostante un aumento dei fondi stanziati per la manutenzione straordinaria nel 2023, l'emergenza infrastrutturale nelle scuole italiane rimane critica.

Il rapporto, che ha analizzato i dati di 100 comuni capoluogo su 113, rivela che una scuola su tre in Italia necessita di interventi di manutenzione urgenti. La situazione è ancora più grave nel Sud e nelle Isole, dove la percentuale sale al 50%.

 Questi numeri evidenziano un'emergenza cronica che non mostra segni di miglioramento significativo a livello nazionale.

Asti al vertice per sicurezza dei solai e costruzione di nuovi edifici scolastici

 

Tuttavia, in questo contesto, la città di Asti emerge come un esempio virtuoso. Secondo il rapporto, Asti è una delle quattro città in Italia che ha realizzato i maggiori interventi di messa in sicurezza dei solai nelle scuole negli ultimi 5 anni, insieme a Cosenza, Trapani e Verbania.

 Inoltre, Asti è tra le amministrazioni che hanno edificato nuove scuole nello stesso periodo.

L'assessore ai lavori pubblici di Asti, Stefania Morra, ha commentato questi dati positivi: "In effetti, in questi ultimi anni abbiamo investito molto sulle scuole. Alcune sono state rifatte completamente, in altre si è proceduto con la messa in sicurezza. Si è intervenuto e investito molto, soprattutto per quanto riguarda le questioni antisismiche e l'abbattimento delle barriere architettoniche."

L'assessore Morra ha poi elencato alcuni degli interventi più significativi: "La scuola Buonarroti è stata praticamente rifatta in toto, mentre la Jona è stata demolita e ricostruita. Abbiamo poi realizzato parecchi interventi di messa in sicurezza e adeguamento sismico in molte altre strutture."

Guardando al futuro, Morra ha evidenziato i progetti in corso di completamento: "Nei prossimi mesi verranno conclusi i lavori allo Scoiattolo, alla Jona, e alla Rio Crosio. La mensa dell'Anna Frank è già terminata e in uso. Inoltre, sono stati sostituiti gli infissi per l'efficientamento energetico in numerose scuole."

L'assessore ha sottolineato l'importanza non solo degli interventi strutturali, ma anche delle verifiche periodiche: "Annualmente vengono effettuate varie verifiche sui solai. Questo è fondamentale perché permette di identificare eventuali problematiche e intervenire tempestivamente. Trattandosi di strutture che ospitano bambini, la massima attenzione è d'obbligo."

Focus sui dati piemontesi

 

“Il mondo scolastico piemontese e valdostano si conferma anche quest’anno sopra alla media nazionale per molti parametri legati ai servizi e alle certificazioni degli edifici scolastici - dichiara Federica Sisti, membro della commissione di Legambiente Scuola e Formazione per Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta - Gli istituti hanno investito molto sulla scelta di prodotti di qualità e la riduzione degli sprechi alimentari nelle mense, sulla raccolta differenziata. Tuttavia, in accordo con il trend nazionale, ancora molto rimane da fare sul fronte della mobilità sostenibile casa-scuola, dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici.”  

Sul territorio piemontese sono stati indagati 488 edifici scolastici, corrispondenti ad una popolazione pari a 100.815 studenti. Nessun istituto è collocato in zona sismica 1 e 2, tuttavia l’84,8% è sprovvisto della verifica di vulnerabilità sismica, contro il 58,3% nazionale, obbligatoria per tutti gli edifici scolastici indipendentemente dalla zona sismica nella quale sono situati.  

Solamente lo 0,7% degli edifici scolastici è costruito sulla base di criteri di bioedilizia, in accordo con il trend nazionale (1%), a testimoniare la necessità di incrementare gli incentivi per un corretto efficientamento energetico. Solo il 12,9% utilizza fonti di energia rinnovabile ed il 16,2% è dotato di certificazione energetica (7,6% in classe A).   

Per quanto riguarda le certificazioni, fatta eccezione per la prevenzione incendi (53,8%) gli istituti piemontesi mostrano un trend migliore di quello nazionale per superamento delle barriere architettoniche (97,6%), collaudo statico (58,8%) e certificato di agibilità (75,3%).  

Ancora troppe le scuole che necessitano di interventi di manutenzione straordinaria, sulla linea del trend nazionale, nonostante negli ultimi 5 anni il 45,6% degli edifici sia stato sottoposto a tali interventi. Per la manutenzione ordinaria nell’ultimo quinquennio sono stati stanziati 7.707 euro (media per singolo edificio) interamente spesi. Sono stati inoltre stanziati fondi regionali per l’edilizia scolastica pari a 702.936 euro (media per edificio) ma, sul totale degli edifici scolastici indagati, solamente 1 ne ha beneficiato.  

Trend positivo per quanto riguarda i servizi e le buone pratiche adottate dalle scuole. Alta la presenza di impianti sportivi agibili (95,5%) e classi a tempo pieno (60,5%). Buoni i risultati anche per i Comuni che finanziano progetti educativi (71,4%) e le iniziative per gli under 14 (42,9%), tuttavia solo una piccola percentuale dei servizi finanziati viene effettivamente realizzata all’interno degli istituti (12,5% per servizi under 14). Sicuramente da migliorare la sicurezza stradale ed i servizi di mobilità casa-scuola sostenibili: solo lo 0,4% degli edifici piemontesi offre servizi di pedibus o percorsi sicuri casa-scuola, il 16,9% presenta piste ciclabili limitrofe all’edificio, il 2,6% è posto all’interno di isole pedonali, il 4,6% in zona ZTL e il 9,3% in zona 30.  

Quasi la totalità degli istituti piemontesi possiede la mensa (96,3% contro il 76,7% nazionale), caratterizzata da un’elevata attenzione alla qualità dei prodotti serviti. La quasi totalità delle mense indagate serve prodotti biologici, a km 0, prevede menù alternativi per motivazioni culturali e religiosi e serve pasti con prodotti DOP, IGP ecc. Il 50% degli istituti prevede il recupero degli alimenti non somministrati a favore di organizzazioni no profit. Al di sopra della media nazionale il trend legato alla raccolta differenziata.  

Gli  interventi di  Asti dimostrano che, nonostante le sfide a livello nazionale, è possibile fare progressi significativi nella qualità e sicurezza delle infrastrutture scolastiche con un impegno mirato e costante. 

 

Files:
 Ecosistema scuola le 10 proposte di Legambiente (25 kB)