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Attualità | 25 settembre 2024, 11:19

Allarme farmaci: anche Asti nella morsa della carenza. Pia: "Momento di grande difficoltà, cerchiamo di dare risposte ai pazienti grazie al Fap"

La crisi dei medicinali colpisce , come tutta Italia, anche il nostro territorio. I farmacisti in prima linea per gestire l'emergenza

Allarme farmaci: anche Asti nella morsa della carenza. Pia: "Momento di grande difficoltà, cerchiamo di dare risposte ai pazienti grazie al Fap"

La crisi dei farmaci, un fenomeno che sta mettendo in allarme l'intero sistema sanitario nazionale, non risparmia nemmeno la provincia di Asti. Nelle farmacie astigiane, come nel resto d'Italia, si fa sempre più difficile reperire alcuni medicinali essenziali, tra cui farmaci salvavita, creando non poche preoccupazioni tra pazienti e operatori sanitari.

Il problema, che ha radici complesse e ramificate, vede intrecciarsi dinamiche di mercato globale, politiche di prezzo e strategie aziendali delle case farmaceutiche. Secondo i dati dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), su circa 10.000 farmaci prescrivibili in Italia, ben 3.876 risultano carenti, quasi il 40% del totale. Di questi, 325 non hanno un sostituto generico, mentre per 32 non esiste alcuna alternativa terapeutica.

La situazione è talmente critica che l'AIFA ha dovuto adottare misure straordinarie, come il blocco dell'esportazione di 30 etichette e l'avvio di importazioni forzate dall'estero per sopperire alle carenze più gravi. Ma quali sono le cause di questa crisi senza precedenti?

Uno dei fattori principali sembra essere il cosiddetto "mercato parallelo". Molti farmaci vengono dirottati verso paesi esteri dove il prezzo di vendita è nettamente superiore. Un esempio eclatante è il Creon, farmaco essenziale per i problemi pancreatici: in Italia ha un prezzo ufficiale di 17,34 euro, ma in Svizzera lo stesso identico medicinale viene venduto a 125 euro, ben sette volte tanto. Questa enorme disparità di prezzo alimenta un pericoloso mercato grigio, lasciando i pazienti italiani spesso a mani vuote.

Ma come si traduce questa crisi nazionale sul territorio astigiano? Per capirlo meglio, abbiamo intervistato Aldo Pia, presidente dell'Ordine dei farmacisti di Asti.

Dottor Pia, qual è la situazione nelle farmacie astigiane riguardo alla carenza di farmaci?

La situazione ad Asti rispecchia purtroppo quella nazionale. Stiamo vivendo un momento di grande difficoltà, con carenze che coinvolgono farmaci importanti, alcuni dei quali salvavita. È una situazione che ci preoccupa molto, non tanto per i disagi che comporta per noi farmacisti, quanto per i rischi e l'ansia che genera nei pazienti.

Quali sono i farmaci più difficili da reperire?

Tra i farmaci più critici ci sono quelli per il morbo di Parkinson. Si tratta di prodotti sostitutivi che aiutano con gli enzimi pancreatici, farmaci che non erano mai mancati prima d'ora. Sono medicinali vecchi, non nuovi, il che rende la situazione ancora più paradossale. Ci sono giorni in cui riusciamo a procurarne solo sei pezzi per volta, con la ricetta che giustifica la richiesta. In casi fortunati, arriviamo a dodici. Ma capisce bene che per patologie croniche, questo rappresenta un problema serio.

Come state affrontando questa emergenza?

Stiamo facendo di tutto per limitare i disagi. Abbiamo un magazzino nostro, il FAP, che è molto attivo e ci aiuta enormemente. Oltre all'attività delle singole farmacie, questo sistema è fondamentale per cercare di sopperire alle carenze. Ma, come ho detto, è come cercare di dare acqua a qualcuno che non vede pioggia da sei mesi. Non si può vivere costantemente in emergenza.

Quali sono le cause di questa situazione secondo la sua esperienza?

Il problema è complesso e multifattoriale. Da un lato ci sono le multinazionali farmaceutiche che, comprensibilmente, cercano di massimizzare i profitti vendendo dove i prezzi sono più alti. Dall'altro, l'Italia ha prezzi dei farmaci tra i più bassi in Europa, il che ci rende meno attrattivi come mercato. Le aziende ci mandano il minimo indispensabile, basandosi su dati statistici che non rispecchiano le reali necessità. Io faccio questo mestiere da 50 anni e so bene quali sono i rifornimenti a cui siamo abituati. Quando andiamo sotto lo zero, vuol dire che la statistica non è stata rispettata, ed è una cosa molto seria.

L'agenzia del farmaco ha recentemente bloccato le esportazioni di alcuni farmaci. Ritiene che questa misura possa essere efficace?

"È un tentativo, ma temo che l'efficacia sia limitata. Quando ti dicono che è stata bloccata l'esportazione, spesso il farmaco manca già. Le aziende possono dire 'sì, non lo esporto, ma al momento non ce l'ho'. È un modo per creare qualche problema, ma non è risolutivo. Aiuta un po', ma non risolve il problema alla radice.

Quale potrebbe essere una soluzione a lungo termine?

Secondo me, la soluzione va cercata a livello europeo. Ad esempio, si potrebbe pensare a un prezzo unico per i farmaci in tutta l'Unione Europea. Se un farmaco costasse lo stesso in Italia, Spagna e Francia non mancherebbe più. L'Italia è forse il paese dove i farmaci costano meno, e questo ci penalizza enormemente.

Come state comunicando questa situazione ai pazienti?

Cerchiamo di essere il più trasparenti possibile. Spieghiamo la situazione, facciamo di tutto per trovare alternative o per procurare i farmaci nel minor tempo possibile. Ma non possiamo nascondere che è una situazione di grande stress, soprattutto per chi ha patologie croniche e sa di dover dipendere da questi farmaci.

La crisi dei farmaci sta mettendo a dura prova il sistema sanitario astigiano, come quello nazionale.  Mentre le autorità nazionali cercano soluzioni a lungo termine, i farmacisti locali si trovano in prima linea, cercando di gestire un'emergenza che rischia di protrarsi nel tempo.  Un sistema di distribuzione efficace, in grado di supplire ad eventuali mancanze ed emergenze,  diventa ora più che mai fondamentale  per far fronte alla crisi in atto, nella speranza che presto si possano trovare soluzioni strutturali a un problema che minaccia la salute e il benessere di migliaia di cittadini.

Alessandro Franco

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