Attualità - 25 settembre 2024, 10:18

Ugo Ravizza compie 100 anni: una vita tra musica e vino

Il "Patriarca dell'Astigiano" festeggiato dalle autorità locali

Ugo Ravizza, figura storica del panorama astigiano, ha celebrato il suo centesimo compleanno il 22 settembre , coronando una vita ricca di esperienze tra musica e imprenditoria vinicola.

Nato a Moncalvo nel 1924, Ravizza si trasferì presto ad Asti, dove il padre gestiva il celebre Caffè Concordia in via Cavour. Qui, il giovane Ugo scoprì la sua passione per la tromba, suonando nella banda degli Avanguardisti durante gli anni delle scuole medie.

Dopo il servizio militare durante la Seconda Guerra Mondiale, Ravizza tornò a Moncalvo, dove per tre anni si esibì con il complesso "I diavoli rossi", esperienza che gli permise di girare città e campagne suonando musica da ballo. Fu proprio la musica a fargli incontrare la futura moglie Vilma.

Ritornato ad Asti, Ravizza intraprese diverse attività commerciali, gestendo inizialmente una bottiglieria in via Verdi.

 Nel 1950, fece il grande salto diventando un "negussiant d' vin" (commerciante di vino in dialetto piemontese), acquisendo un'azienda del settore. La sua "Vini Ravizza" operò con successo fino al 1983, dopodiché Ugo continuò a lavorare nel settore vinicolo per la Bava di Cocconato fino alla metà degli anni '90.

La passione per la musica non lo abbandonò mai: la sua ultima apparizione pubblica lo vide suonare la tromba nella Fanfara dei Bersaglieri durante le celebrazioni di Italia '61 a Torino.

Per celebrare questo importante traguardo, le autorità locali hanno reso omaggio a Ravizza presso la sua abitazione ad Asti. 

Il Consigliere Provinciale Davide Migliasso, a nome del Presidente Maurizio Rasero, gli ha consegnato l'attestato di "Patriarca dell'Astigiano" insieme ad alcune pubblicazioni dell'Ente. 

Presente alla cerimonia anche il vice sindaco di Asti, Stefania Morra.

La storia di Ugo Ravizza rappresenta un pezzo di storia locale, intrecciando le tradizioni musicali e vinicole che caratterizzano il territorio astigiano. Il suo centenario non è solo una celebrazione personale, ma un momento di riflessione sulla ricca eredità culturale e imprenditoriale della regione.

Redazione