Portacomaro piange la scomparsa di Tino Daccà

Quello di stamattina è stato un risveglio molto triste per i portacomaresi, che hanno appreso la notizia della scomparsa di Tino Daccà, per molti anni barbiere del paese e storico dirigente – per non dire ‘anima’ - della Società Tamburellistica Portacomarese.

Nativo di Genova e tifosissimo della squadra rossoblu, pur portando sempre ‘la lanterna’ nel cuore negli anni era diventato di fatto a pieno diritto un portacomarese, facendosi apprezzare tanto per le doti umane quanto per quelle professionali.

Lo ricorda il giornalista Carlo Cerrato, già sindaco di Portacomaro: "Se  n'è andato via Tino, l'ultimo barbiere di Portacomaro. Il penultimo era stato Cesare, mio padre, che se ne andò nell'estate del 2000. Tino era arrivato da Genova negli Anni '70 ed aveva sposato Grazia che vendeva giocattoli in città. Aveva imparato subito il piemontese, ma era rimasto genovese dentro. E, soprattutto, genoano. La sua bottega, un buco nelle mura del Ricetto, era l'anima della piazza, si leggeva solo il Decimonono e si parlava rossoblù. Oltre che di tamburello a muro. Per decenni Tino è stato l'anima e la continuità di quello sport popolare che resta soprattutto un gioco, una scusa per stare insieme. Solo pochi giorni fa, al Dopolavoro, raccontava ad amici genovesi, quasi con emozione, di lontane sfide e di una serata indimenticabile, vissuta insieme anche con altri amici del paese, in tribuna a Marassi. C'era la "Partita del Cuore" dedicata a Signorini, grande del Grifone portato via dalla Sla. Ciao Tino, fai buon viaggio, salutaci 'Sivori', 'il Mancino' e tutti gli altri. Un abbraccio ai tuoi".

Daccà lascia la moglie Grazia e la figlia Federica, avvocato astigiana. Rosario domani, mercoledì, alle 19, funerale giovedì ore 14.45 chiesa San Bartolomeo Portacomaro Paese.