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Economia e lavoro | 23 settembre 2024, 12:41

Casa di Riposo Città di Asti: la burocrazia ritarda i pagamenti dell'indennità di mobilità

Si tratterebbe di un problema riguardante il cambio di giunta e il passaggio delibera in Finpiemonte

Una protesta dei lavoratori della Casa di riposo Città di Asti (Archivio)

Una protesta dei lavoratori della Casa di riposo Città di Asti (Archivio)

Non sarebbe un problema di natura politica ma un problema tecnico dovuto al cambio della Giunta regionale e alla delibera che dovrà nuovamente essere valutata  dal Consiglio di amministrazione di Finpiemonte.

Un intoppo che incide pesantemente sulle tasche di una ventina di dipendenti della Casa di Riposo Città di Asti, che non hanno visto pagata l'indennità di mobilità da agosto. "Alcuni di loro sono mono reddito - ci spiega il portavoce Danilo Moiso - e sono davvero in difficoltà".

"Nonostante la magra consolazione che a livello giudiziario si è mosso qualcosa, da agosto non arriva l'indennità di mobilità. Cambiata Giunta si devono rinnovare i vertici di Finpiemonte e far passare nuove autorizzazioni di pagamenti. Dicembre si avvicina e la situazione è in pieno stallo, l'immobile non è stato venduto e ci sono ancora una quindicina di persone da collocare"

I dipendenti erano stati licenziati a dicembre del 2022 dopo il fallimento della struttura con circa 8 milioni di debiti e, ricordiamo, la Procura di Asti, nei giorni scorsi, ha iscritto nel registro degli indagati sia i due commissari straordinari che si sono succeduti dal 2016 al 2022, che i tre revisori dei conti.

Una vicenda che aveva tenuto banco per mesi con i dipendenti rimasti "a piedi", anziani trasferiti e la Casa di riposo più grande del Piemonte rimasta vuota e incombente sugli altri contenitori vuoti della città. Poi l'intervento della Regione e del presidente Cirio con la risoluzione favorevole dei pagamenti grazie anche a un piano di ricollocazione regionale. Ma ci sono ancora diverse persone che non hanno percepito l'indennità.

"Se ci sarà un rinvio a giudizio dei presunti responsabili del nostro declino economico e morale,  vogliamo costituirci parte civile", conclude amaramente Moiso


 

Betty Martinelli

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