Economia e lavoro - 22 settembre 2024, 07:30

Cresce l’export del cibo piemontese, Coldiretti: ”Più accordi di filiera per sostenere le nostre eccellenze"

Boom di esportazioni durante i mesi estivi, soprattutto verso gli Stati Uniti

Cresce l’export del cibo piemontese, Coldiretti: ”Incrementare gli accordi di filiera"

Cresce l’export del cibo piemontese, Coldiretti: ”Incrementare gli accordi di filiera"

L’export alimentare cresce a luglio il doppio (+15,7%) rispetto al dato generale conducendo il cibo Made in Italy verso un nuovo record dopo i 64 miliardi in valore raggiunti lo scorso anno. Ad affermarlo è l’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio estero del settimo mese del 2024 nel confronto con lo stesso periodo del 2023.

Un vero e proprio boom si registra sul mercato americano dove l’enogastronomia tricolore fa segnare un incremento del 30%, ma la crescita a doppia cifra contraddistingue anche Francia (+11%), Gran Bretagna (+15%), Cina (+18%) e Russia (+28%).

In Piemonte, tra i prodotti esportati al terzo posto del podio si trovano i prodotti alimentari e le bevande con una quota del 13,1%. Francia e Germania si confermano rispettivamente primo e secondo mercato di destinazione delle vendite oltre confine, con quote rispettivamente pari al 15,3% e 13,5%. Spostando l’attenzione al di fuori dei confini dell’Ue, gli Stati Uniti si confermano il principale mercato di sbocco, generando una quota dell’8,3% dell’export regionale, seguiti da Regno Unito e Cina, che determinano rispettivamente il 4,2% e il 3,1% delle vendite oltre confine, secondo i dati di Unioncamere Piemonte.

“Questo trend di crescita deve però far sì che vengano incrementati gli accordi di filiera per sostenere le produzioni piemontesi dalla carne bovina alla frutta fino alle nocciole. Serve, quindi, un’attenzione che l’agroindustria virtuosa auspichiamo ponga sempre di più dimostrando disponibilità ad attivare accordi che diano impulso all’economia alimentare piemontese. Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve rimuovere gli ostacoli commerciali  - spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -, ma anche agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra sud e nord del paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo. Inoltre, su questo successo pesa, però, il “fardello” del falso Made in Italy agroalimentare che nel mondo vale oggi 120 miliardi di euro sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia”.

redazione

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