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Cronaca | 19 settembre 2024, 15:10

Il Ministero della Giustizia risponde sul carcere di Asti: "Affollamento del 32,37%, 268 detenuti di fronte ad una capienza di 205 posti"

Il documento su un'interrogazione del deputato Scalfarotto: "Carenza di organico, ma avviati concorsi interni e corsi di formazione"

Il Ministero della Giustizia risponde sul carcere di Asti: "Affollamento del 32,37%, 268 detenuti di fronte ad una capienza di 205 posti"

Il Ministero di Grazia e Giustizia ha fornito una risposta, a firma del ministro Carlo Nordio, all'interrogazione parlamentare presentata dall'onorevole Ivan Scalfarotto (Italia Viva)  (leggi QUI) riguardo alle presunte criticità della Casa di Reclusione di Asti. La risposta ministeriale getta luce sulla situazione dell'istituto penitenziario astigiano, affrontando punto per punto le questioni sollevate.

Innanzitutto, il Ministero ha fornito dati precisi sulla popolazione detenuta: "Risulta che, alla data del 21 luglio 2024, presso la Casa di reclusione di Asti, sono presenti un totale di 268 detenuti, di cui 26 appartenenti al circuito della Media sicurezza e 242 al circuito Alta sicurezza, a fronte di una capienza regolamentare pari a 205 posti complessivi, rilevandosi un indice di affollamento pari, dunque, al 32,37%. I detenuti condannati in via definitiva sono 239, di cui 41 condannati alla pena dell'ergastolo."

Il Ministero ha poi ricostruito la storia dell'istituto, trasformato da Casa Circondariale a Casa di Reclusione nel 2015 per ospitare detenuti di Alta Sicurezza: "Va ricordato che l'istituto, con decreto ministeriale 30 aprile 2015, fu trasformato da Casa circondariale in Casa di reclusione, con annessa sezione circondariale, sulla base di valutazioni condivise da tutte le competenti Articolazioni centrali e territoriali dell'Amministrazione, considerata la sua idoneità dal punto di vista logistico."

Attualmente, come precisato dal Ministero, "i reparti destinati all'Alta sicurezza sono complessivamente 7, comprensivi di un reparto isolamento e sono tutti a custodia ordinaria, per un totale di 156 posti regolamentari."

Riguardo agli episodi critici segnalati, il Ministero ha fatto riferimento al caso del detenuto Tito Tammaro, sottoposto al regime di sorveglianza particolare ex art. 14-bis dopo aver messo in atto condotte destabilizzanti: "Risulta che il 29 giugno 2024 - si legge nel documento -  dalle ore 14:30 alle ore 23:30, il ristretto sbatteva ininterrottamente e con forza la bomboletta di gas in dotazione sulla porta d'ingresso del reparto isolamento...La Direzione generale dei detenuti e del trattamento, il 20 giugno 2024, disponeva alla Direzione penitenziaria di attivare la procedura per la sottoposizione del detenuto Tammaro al regime di sorveglianza particolare ex art. 14-bis o.p.; applicato, di fatto, il 9 luglio u.s., con decreto a firma del vice Capo del Dipartimento, per la durata di mesi due."

Successivamente, Tammaro è stato trasferito per motivi di sicurezza: "Con successivo provvedimento 16 luglio 2024, il ristretto è stato traferito per motivi di sicurezza presso la Casa di reclusione di Milano Opera, dove ha fatto ingresso il 17 luglio."

Affrontando la questione della carenza di personale, il Ministero ha ammesso una situazione comune a molti istituti penitenziari: "Ciò precisato, passando alla situazione riguardante l'organico della Casa reclusione di Asti, si evince una carenza di personale impiegato comune a quella risentita da tutti gli istituti penitenziari del Paese. Infatti, dagli ultimi rilevamenti del DAP, il personale attualmente in servizio ammonta a 165 unità, con una carenza di 27 unità rispetto a quello previsto."

Il Ministero ha poi illustrato le procedure in corso per ricoprire i ruoli vacanti, a partire da quello di Comandante di Reparto: "Con riferimento alla specifica circostanza della carenza del ruolo dei funzionari e alla segnalata mancanza della figura del titolare del Comando, si rappresenta che con provvedimento 2 luglio 2024 è stata indetta una ricognizione di disponibilità a ricoprire l'incarico di Comandante di Reparto di II.PP. di I livello, tra cui, appunto, la Casa di reclusione di Asti."

Nelle more della definizione di tale procedura, il Ministero ha disposto "il rientro presso la C.R. di Asti di un commissario r.e. in distacco presso il Provveditorato regionale di Torino, al quale è stato conferito l'incarico di Comandante di Reparto pro tempore."

Inoltre, sono stati avviati corsi di formazione per incrementare gli organici dei vari ruoli della Polizia Penitenziaria, come specificato nella risposta ministeriale, visionabile integralmente in allegato. 

Files:
 RISPOSTA SCAòFAROTTO (697 kB)

Redazione


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