Attualità | 17 settembre 2024, 11:18

Palazzetti: "Le energie alternative non si sposano con il patrimonio Unesco"

"Alla notizia dell’approvazione di diversi impianti fotovoltaici che invaderanno le nostre colline, la Val Tiglione si ribella al rischio di perdere il riconoscimento Unesco"

Palazzetti: "Le energie alternative non si sposano con il patrimonio Unesco"

Riceviamo e pubblichiamo una nota di Davide Palazzetti in merito al  crescere di proteste tra gli abitanti della Val Tiglione per l'installazione di diversi impianti fotovoltaici

Dalle mie parti stanno spuntando come funghi progetti di parchi fotovoltaici, pronti a deturpare aree di buffer zone Unesco, di riserve naturali e colturali. Nel voler commentare gli eventi mi tornano in mente le origini genovesi nel detto Sciûsciâ e sciorbî no se pêu. Detto perfetto nell’esprimere quanto sia difficile a volte far combinare tra loro due cose antitetiche. Antitetiche come ettari di pannelli fotovoltaici tra le colline Unesco.

L’esplosione di richieste, progetti e approvazioni è assai recente e trova logica nei supporti economici messi a disposizione dal PNRR. E così, da un giorno all’altro, anni di battaglie per la preservazione paesaggistica, ambientale e agricola, rischiano di essere fatte a pezzi in pochi mesi. 

Solo a Cortiglione è prevista la realizzazione di ben tre impianti, uno a terra e due agrivoltaici, con un consumo di suolo che arriva a quasi il 15% di una delle borgate più belle dell’intera valle, frazione San Martino. Rischiamo di vivere in un posto non più bellissimo, solo perché invece di installare energie rinnovabili su parcheggi, aree dismesse, tetti, ecc…o ancor meglio da un'altra parte, si è scelta la via più facile, dove il business è maggiore per le aziende energetiche, allettate dai contingenti contributi. 

Molti amici della zona, associazioni e agricoltori si sono uniti per protestare, per provare a cambiare verso alla pericolosa china, che tra l'altro pare stia contagiando anche altri Comuni della zona, come quello di Mombercelli. Per quanto nelle mie possibilità gli sono più che vicino, tutti ben stretti nella convinzione che il patrimonio paesaggistico, quello che ci ha anche valso il riconoscimento Unesco, sia un bene comune, non sacrificabile agli interessi di pochi.

Qualche sbancamento è già iniziato, ma confido in un'immediata indicazione di sospensione lavori. Indicazione da parte delle varie amministrazioni pubbliche, da quelle comunali in su, fino ad ora "distratte", nella ritrovata consapevolezza della grande responsabilità, politica e sociale, di certe scelte

Confido anche che, domani per ieri, l'Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato esprima il suo massimo dissenso, nell'evidente rischio di perdersi per strada pezzi d'area e di creare dei pericolosi precedenti. Confido che intervengano con posizioni decise anche le associazioni agricole locali, la Commissione Locale Paesaggio e l'Osservatorio del Paesaggio. Confido si continui a parlare di qualità del paesaggio e qualità del vivere e non più di altro.


 

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