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Solidarietà | 13 settembre 2024, 13:58

Amnesty International scenderà in piazza anche ad Asti per Mahsa e le altre donne iraniane

Lunedì pomeriggio piazza San Secondo ospiterà una manifestazione indetta nel secondo anniversario della violenta morte della ragazza

Amnesty International scenderà in piazza anche ad Asti per Mahsa e le altre donne iraniane

Lunedì 16 settembre, piazza S. Secondo ad Asti sarà il palcoscenico di una significativa manifestazione organizzata da Amnesty International Asti. L’evento, che inizierà alle 18.30, si inserisce nel contesto delle numerose iniziative promosse in tutta Italia per commemorare il secondo anniversario della morte di Mahsa Amini e l’inizio della rivolta “Donna Vita Libertà”. La manifestazione astigiana mira a esprimere solidarietà con le donne iraniane e a sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti umani.

Conseguentemente, l'associazione invita tutti i cittadini a partecipare per sostenere la causa e chiedere il rispetto dei diritti umani, verità, giustizia e la fine delle norme discriminatorie contro le donne in Iran. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito www.amnesty.it o contattare Amnesty International Asti via email all’indirizzo amnesty.asti@gmail.com

 

La tragica morte di Mahsa Zhina Amini e la rivolta delle donne iraniane

Nel 2022, l’Iran ha visto un rafforzamento delle leggi sull’obbligo del velo, culminato tragicamente con la morte di Mahsa Zhina Amini il 16 settembre dello stesso anno. Arrestata violentemente dalla polizia morale iraniana, Amini è deceduta in custodia tra accuse di torture e maltrattamenti. Questo evento ha scatenato una rivolta popolare senza precedenti contro il regime della Repubblica Islamica, con lo slogan “Donne. Vita. Libertà” al centro delle proteste. Centinaia di migliaia di donne e ragazze hanno coraggiosamente rimosso il velo, tagliato pubblicamente i capelli e dato fuoco ai loro foulard in segno di resistenza.

Le autorità iraniane hanno risposto con una repressione violenta, soffocando le proteste e perseguitando le donne con una campagna di oppressione per far rispettare le leggi discriminatorie sull’uso del velo. Nonostante le gravi violazioni dei diritti umani e i crimini di diritto internazionale commessi durante e dopo le proteste tra settembre e dicembre 2022, nessuna indagine imparziale e indipendente è stata condotta.

Nel 2024, la situazione è ulteriormente peggiorata. Da aprile, le autorità iraniane hanno intensificato la costrizione all’uso del velo, aumentando la presenza delle pattuglie di sicurezza nei luoghi pubblici. Video sui social media mostrano forze di sicurezza aggredire fisicamente donne e ragazze, arrestandole violentemente e trascinandole nei furgoni della polizia.

Diana Eltahawy, vicedirettrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord, ha dichiarato: “L’anniversario della rivolta ‘Donna Vita Libertà’ è un inquietante promemoria del fatto che un numero incalcolabile di persone è ancora alle prese con le conseguenze di quella brutale repressione. Alle vittime, alle loro famiglie e alle persone sopravvissute continuano a essere negate verità, giustizia e riparazione per i crimini di diritto internazionale e per le altre gravi violazioni dei diritti umani commessi dalle autorità iraniane durante e dopo le proteste”.

 

Redazione

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