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Economia e lavoro | 12 settembre 2024, 07:00

Viaggio in Namibia: l'avventura su due ruote di due cicliste italiane

C’è poco da dire, oggi, andare in vacanza rappresenta una vera e propria necessità per ognuno di noi

Viaggio in Namibia: l'avventura su due ruote di due cicliste italiane

C’è poco da dire, oggi, andare in vacanza rappresenta una vera e propria necessità per ognuno di noi. Con i ritmi quotidiani della routine che diventano sempre più stressanti, il concetto stesso di relax cambia e si adatta alle attitudini di chi programma il viaggio, cercando spesso il brivido dell’avventura. In questo frangente, sono diversi gli itinerari che vengono presi in considerazione, specie quando si intende vivere esperienze uniche nel loro genere come escursioni in territori unici, oppure safari alla scoperta di culture e paesaggi ben lontani dalla propria zona di comfort come quelli offerti dalla Namibia.

La Namibia è un Paese straordinario che ha nel turismo uno dei settori più importanti della sua economia. Dopo un calo dovuto alla pandemia, negli ultimi anni il turismo – anche grazie a pacchetti e itinerari particolari come il viaggio organizzato in Namibia di Stograntour, agenzia attiva nei viaggi d'avventura – sta finalmente riprendendo vigore nel paese, con visitatori che arrivano da ogni angolo del mondo per esplorare le sue meraviglie naturali. La Namibia è diventato una meta ambita anche per chi cerca avventure caratterizzate da vere e proprie sfide, come quella vissuta recentemente da due cicliste italiane che hanno esplorato questo territorio vasto e incontaminato su due ruote, immergendosi completamente nella sua bellezza selvaggia. Si tratta, del resto, del luogo perfetto dove poter vivere il cosiddetto viaggio della vita, proprio come hanno fatto le due cicliste protagoniste del nostro approfondimento di oggi e, la cui storia, verrà raccontata nei prossimi paragrafi.

Avventura in Namibia: tutta la storia delle due cicliste connazionali

Una pianura particolarmente ampia, è caratterizzato così il territorio della Namibia, grande quasi tre volte il nostro paese. La Namibia è un luogo dalle mille sorprese, con una popolazione ben poco densa, di appena 2.5 milioni di abitanti. Quando si viaggia in Namibia si vive una vera e propria esperienza catartica, tanto da spingere i turisti a viverla – con tutte le precauzioni del caso – on the road, all’avventura, esplorando tutto ciò che c’è da vedere e tutti i panorami che questa terra ha da offrire. Non solo fuoristrada e auto pronte ad affrontare le innumerevoli peripezie del territorio, però, la testimonianza delle due cicliste italiane, infatti, ha mostrato come percorrere la Namibia possa essere un’esperienza ancor più avvincente a bordo di una bicicletta.

Il duo che si è lanciato in questa avventura, Cicliste per Caso, è composto da Silvia Gottardi e Linda Ronzoni. Con un itinerario studiato nei minimi dettagli, le cicliste hanno iniziato la loro traversata da location come Windhoek, luogo ricco di attrazioni turistiche che, però, non le ha distolte dal loro obiettivo principale: avventurarsi verso le savane e ammirare i panorami straordinari che questi territori hanno da offrire. Tra visite ai mercati e alle vie principali, quindi, le due sono partite lungo la B1, con cartina alla mano, per affrontare onde di terra, fondi sconnessi e strade sabbiose fino alle Neuklaft Mountains, alture brulle del Namib Centrale dove è possibile godere di sentieri avvincenti e sfide emozionanti, tra dune altissime e albe mozzafiato.

Non solo, le Cicliste per Caso hanno avuto la possibilità di ammirare la Skeleton Coast, dal nome particolarmente minaccioso, dovuto alla presenza di diversi relitti spiaggiati a causa delle insidie che cela il litorale. Tra Swakopmund con la sua storia coloniale e Walvis Bay, con le sue meraviglie architettoniche, Silvia e Linda si sono concesse dei momenti di riconnessione con il mare a Pelican Point. Il cammino è, poi, proseguito verso nord, nel Damaraland e presso il Cervino dell’Africa, dove è possibile ammirare gli elefanti nel loro habitat naturale e, al calar della sera, assistere a cieli stellati dalla bellezza infinita. Inutile dire che l’itinerario sia continuato fino al Parco Etosha, dove le turiste per caso si sono fermate per poter esplorare la zona alla ricerca di rinoceronti, leopardi, leoni e, ancora, elefanti.

Richy Garino

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