Attualità - 01 settembre 2024, 07:20

Carceri: il sindacato della Penitenziaria OSAPP denuncia il "turismo sanitario" dei detenuti

"E' inaccettabile - tuona il segretario generale - alcuni detenuti pagano senza problemi parcelle legali da 30.000 euro ma sono esentati dai ticket"

La Casa Circondariale di Asti

Il segretario generale dell’OSAPP, Leo Beneduci, che in passato si era già più volte espresso anche in merito a problematiche relative la Casa Circondariale di Asti, ha lanciato un nuovo allarme riguardo alla situazione nelle carceri italiane, sottolineando che il fenomeno del “turismo sanitario” dei detenuti sta mettendo a rischio la sicurezza pubblica e intasando gli ospedali. Beneduci ha evidenziato che i detenuti spesso simulano malori o compiono gesti autolesionistici per essere trasportati in ospedale, dove cercano di ottenere farmaci d’abuso come il Rivotril.

Il quadro dipinto da Beneduci è preoccupante: i ristretti creano diversivi come simulazione di malori o gesti autolesionistici per essere trasportati in ospedale, trasformando le visite mediche in occasioni per incontrare complici o ottenere prescrizioni di farmaci d’abuso. Questo comportamento non solo mette a rischio la sicurezza delle strutture carcerarie, ma compromette anche l’efficienza del sistema sanitario nazionale.

“È un paradosso inaccettabile”, prosegue il leader sindacale. “Abbiamo detenuti che possono permettersi parcelle legali da 30.000 euro ma sono esentati dal pagamento delle prestazioni sanitarie, mentre cittadini meno abbienti faticano ad accedere alle cure gratuite. Questo ‘comunismo sanitario’ distorto nelle carceri è un insulto al principio di equità.”

L’OSAPP evidenzia una serie di criticità:

  1. Personale medico penitenziario spesso giovane e inesperto, impreparato a gestire situazioni complesse.
  2. Alta concentrazione di tossicodipendenti e malati psichiatrici nelle carceri, che richiedono competenze specialistiche.
  3. Rischi durante il trasporto dei detenuti, con potenziale responsabilità per la Polizia Penitenziaria.
  4. Abuso del sistema: detenuti che rinunciano alle visite senza penalità, spesso in concomitanza con eventi in carcere dove hanno altri impegni come la finale di calcetto o il colloquio.
  5. Prescrizione eccessiva di farmaci potenzialmente d’abuso da parte dei medici del pronto soccorso.

“Chiediamo un intervento urgente dei ministeri della Salute e della Giustizia - conclude Beneduci - Servono protocolli più stringenti per gli invii ospedalieri, un potenziamento della medicina penitenziaria e una revisione del sistema di esenzione dalle spese sanitarie. Le carceri non possono diventare un’autostrada verso un sistema sanitario già al collasso.”

Redazione