Asti - 24 agosto 2024, 09:12

Viatosto: il borgo bianco azzurro punta "Ad maiora semper"

Il rettore Giovanni Binello racconta di un'annata ricca di soddisfazioni.

Ha vinto il Palio nel 1967 (il primo dalla ripresa), nel 1971 e nel 1980 con il borgo Don Bosco, ma dall'anno successivo i destini dei due borghi si sono divisi. 

Il Borgo Viatosto è molto attivo in diversi ambiti,  soprattutto  in quello delle bandiere, con ottimi risultati negli ultimi anni.     

"Cerchiamo di mettere in pratica il motto del Borgo: ad majora semper - racconta il rettore, Giovanni Binello - Gli ottimi piazzamenti al Paliotto ed ai Campionati sia dei giovani che dei meno giovani e la frizzante atmosfera che si respira in Comitato per merito delle commissioni bancarella e di quella manifestazioni ne sono la testimonianza. Siamo in attesa di ammirare la realizzazione dei temi della sfilata dei bambini e del corteo storico, quest'anno impreziosito dalla presenza di Martina Pinna che ha impersonato la giudicessa Eleonora d’Arborea in occasione della Sartiglia di Oristano 2024 e per quanto riguarda il primo settembre, che dire: noi viviamo il sogno.

 La settimana del Palio, oltre alle attività già programmate,  sarà teatro dei festeggiamenti per il primo lustro del gemellaggio con il Gruppo Tamburini e Trombettieri della Pro Loco di Oristano".

La settimana del Palio

 

Il tema di sfilata

Le ciliegie nel Medioevo: in esse bellezza, grazia, felicità e salute 

Il Borgo Viatosto rappresenta il frutto della ciliegia ispirandosi alla Madonna delle ciliegie, tavola trecentesca esposta nella Chiesa di Maria Ausiliatrice, che apre il corteo con damigelle che reggono cesti di frutti e rami di ciliegio. Da sempre rappresenta il frutto del Paradiso, antidoto naturale alla mela, cui si richiama la raffigurazione di Eva circondata da cavalieri con rami di melo. Due giovani sposi e nobili in festa attorno ad un tavolo cosparso di ciliegie sono presentati come metafore di prosperità e grazia. La ciliegia veniva usata a fini terapeutici in ogni sua parte: secondo le antiche tradizioni mediche, «la ciliegia per lo stomaco, il nocciuolo toglie la pietra, e la sua polpa per il sangue». Al tempo della peste il liquore derivato dalle ciliegie era considerato medicinale in grado di immunizzare dal contagio. Per la sua santità la ciliegia era cibo per i pellegrini e i viandanti che percorrevano la via Francigena. Le prime coltivazioni erano collocate negli orti monastici mentre con il passar degli anni si diffusero anche nelle corti, presso le quali era ricercata e apprezzata la bontà dei sidri. Lentamente iniziò anche il commercio di quelle selvatiche.

Nemanja Babic