Sanità - 22 agosto 2024, 07:13

Algoritmi di Azienda Zero, passo indietro dell'assessore alla Sanità: interviene il coordinamento professioni infermieristiche piemontese e Nursing Up

"La sospensione dell'entrata in vigore rischia di generare sfiducia verso gli infermieri". In campo anche il Partito Democratico. Il commento di Riboldi: "Riapriremo i confronti"

Il Coordinamento delle professioni infermieristiche del Piemonte interviene nel dibattito sull’introduzione e successiva sospensione degli algoritmi clinico assistenziali infermieristici nel sistema dell’emergenza territoriale, per rassicurare i cittadini sulla qualità e sicurezza delle cure fornite dagli infermieri del 118.

'Poco meno di un mese fa l’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte - spiega il coordinamento -  aveva infatti confermato l’adozione di nuovi protocolli di intervento, già attivi in altre regioni italiane, ma ora si è verificato un dietro front dopo le contestazioni del comparto medico e il sopraggiungere di una denuncia. L’assessore Federico Riboldi, ha infatti annunciato lo stop alla delibera sugli algoritmi clinico-assistenziali infermieristici che avrebbero dovuto supportare gli infermieri nelle ambulanze, una soluzione che fino a oggi era stata prevista da Palazzo Lascaris per affrontare la carenza dei medici. Una scelta, quella regionale, che ora solleva dubbi e perplessità negli ordini professionali degli infermieri".

Secondo il Coordinamento regionale infatti la sospensione dell’entrata in vigore degli Algoritmi, conseguente alle recenti polemiche, rischia di generare sfiducia nei confronti delle capacità operative degli infermieri che potrebbe di conseguenza portare gli infermieri stessi a rifiutarsi di operare su ambulanze senza medico, causando la fine del Sistema dell’Emergenza Territoriale.

'Il setting organizzativo dell’assistenza infermieristica in area dell’emergenza ed urgenza extraospedaliera è ad alta complessità. Il ruolo infermieristico in questo contesto è di fondamentale importanza ed è garanzia per il soddisfacimento dei bisogni assistenziali del cittadino".

L’attività infermieristica è normata dai principi stabiliti dalla legge del 26 febbraio 1999, n°42, che riconosce un campo specifico di competenze e responsabilità per gli infermieri. Questo campo è definito dal profilo professionale, dal codice deontologico e dai programmi di studio dei corsi di laurea e dei corsi avanzati.

"Molte università offrono da anni master di primo livello e corsi di perfezionamento in emergenza e urgenza, sia per medici che infermieri, e ormai il percorso di specializzazione clinica in questo ambito è integrato nella laurea magistrale con indirizzo clinico", spiega il coordinamento.

"Gli Infermieri del 118 sono professionisti altamente qualificati, operanti all’interno di un quadro normativo e deontologico ben definito, con l’obiettivo primario di garantire la salute e la sicurezza dei pazienti- sottolineano dal Coordinamento regionale delle Professioni Infermieristiche - L’uso di algoritmi clinico-assistenziali, che include la somministrazione di farmaci senza prescrizione medica diretta, è riservato a contesti di emergenza, dove l’intervento tempestivo è essenziale. Tali decisioni avvengono sempre all’interno di un quadro operativo validato scientificamente e in stretta collaborazione con altre figure professionali".

"Gli Algoritmi infatti non sostituiscono i medici con gli infermieri né aggiungono nuove funzioni a quanto gli infermieri del 118 già fanno da oltre 30 anni sia livello nazionale che internazionale. Non c’è nessuna rivoluzione in corso. La forza degli Algoritmi è quella di rendere evidente ciò che già viene fatto, standardizzando la risposta sanitaria su livelli internazionali di qualità e offrendo maggior sicurezza agli assistiti e agli operatori". 

"È fondamentale, tengono a precisare dal Coordinamento regionale, mantenere un dialogo aperto e costruttivo con tutte le parti coinvolte per affrontare le sfide comuni e garantire un elevato standard di assistenza. L’obiettivo, sottolineano dal Coordinamento, è comprendere l’importanza del ruolo dell’infermiere nell’emergenza extraospedaliera per garantire il soddisfacimento dei bisogni assistenziali del cittadino".

Rimarca il Nursing Up

Il sindacato degli infermieri Nursing Up Piemonte risponde con una domanda 
provocatoria alla scelta dell’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte di sospendere 
 a seguito delle contestazioni del comparto medico e il sopraggiungere di una 
denuncia.

Claudio Delli Carri, segretario di Nursing Up Piemonte, ha dichiarato: "Abbiamo in Italia un 118 che viaggia a 21 velocità diverse, e la Regione Piemonte mette la retromarcia". 
Sono diverse infatti le Regioni come Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto, dove gli algoritmi clinici sono stati integrati nei protocolli di emergenza da mesi, se non da anni, senza alcuna opposizione. 

"La decisione presa in Piemonte solleva dunque una questione cruciale: - continua Delli Carri -se l'attivazione degli algoritmi in questa regione è stata considerata illegittima, perché il Ministero della Salute non ha sospeso tali pratiche anche nelle altre regioni?".
Nursing Up pone l'accento su un altro tema di fondamentale importanza: la somministrazione di farmaci da parte degli infermieri durante le emergenze.

"Se questa pratica venisse dichiarata illegale, si aprirebbe un paradosso pericoloso: la presenza stessa degli infermieri sulle ambulanze potrebbe essere messa in 
discussione. Con una cronica mancanza di medici, chi interverrebbe allora nelle emergenze?"
Il Nursing Up chiede una risposta 
chiara e tempestiva da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza e l'efficienza del sistema sanitario.

 

L'assessore Riboldi

"Ho concordato con il Presidente Alberto Cirio di chiedere ad Azienda Zero la sospensione della delibera perché riteniamo di dover fare un approfondimento maggiore con tutte le associazioni di categoria e tutti i portatori di interessi legati al settore. Il tema era stato già avviato nel 2023 e, come molte cose che ho ereditato come assessore alla Sanità, desidero fare una riflessione maggiore e quindi riaprirò il dibattito con gli ordini tra il mese di settembre e la prima decade di ottobre.

Vorrei concludere ricordando che il problema principale che stiamo affrontando è la carenza di medici. Un tema che ci tiene impegnati quotidianamente a tutti i livelli".

Il commento del PD 

Sulla vicenda intervengono anche la segretaria provinciale del Partito Democratico di Asti, Elena Accossato, e il consigliere regionale Fabio Isnardi che accolgono con favore la sospensione della delibera di Azienda Zero, ma sottolineano l'urgenza di
affrontare le vere cause della carenza di medici in Piemonte.
  "L'innovazione è fondamentale, ma nel settore sanitario deve essere
accompagnata da un'analisi approfondita del contesto," dichiarano. È necessario risolvere il problema alla radice, incentivando i medici del pubblico, bandendo più concorsi e rilanciando una seria programmazione
sanitaria, assente da anni." 

"È inaccettabile  - continuano - che i Piemontesi debbano scegliere tra pagare o essere curati".

I dem, inoltre, criticano  la tempistica dell'iniziativa, lanciata in pieno agosto senza un adeguato coinvolgimento dei sindaci e delle parti sociali. Riguardo alla sospensione dell'Assessore Riboldi, la considerano una misura tardiva e sollevano dubbi sulla responsabilità della giunta regionale:
"Fratelli d'Italia era già al governo. Dare la colpa agli assessori
precedenti è diventata una prassi tra alleati'

+++ AGGIORNAMENTO DEL 22 AGOSTO - Nota chiarificatrice dell'assessore Riboldi+++

Nell'ambito del confronto tra le parti, stamattina l'assessore Riboldi ha diffuso un'ulteriore nosta stampa finalizzata a chiarire meglio la sua posizione. La riportiamo integralmente di seguito.

Con il mio intervento non intendo in alcun modo criticare il mio predecessore Icardi, oggi presidente della Commissione Sanità e quindi uno stretto collaboratore. La richiesta di sospensiva, a seguito della dura presa di posizione da parte della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri del Piemonte che lamentano scarso coinvolgimento e due esposti alla Procura, è proprio figlia della volontà di non ingenerare polemiche su provvedimenti di riforma che sono necessari. Un percorso volto a tutelare anche la categoria degli infermieri, ai quali va la nostra stima e il nostro grazie per l’ennesima dimostrazione di disponibilità.

Ribadisco in questa occasione che è nostra intenzione per gli infermieri, e in generale per tutte le professioni sanitarie, valorizzare e usufruire al meglio della loro grande professionalità. E proprio per sgomberare il campo da ogni polemica, ho preso immediato contatto con i rappresentanti delle categorie coinvolte per evitare che l’obiettivo comune di migliorare il servizio pubblico di emergenza diventi una lotta tra di loro e tra partiti, una prospettiva che che non deve assolutamente verificarsi. Come già spiegato, le consultazioni partiranno a strettissimo giro, affinché di fronte ai meccanismi di riforma tutti siano coinvolti; perché, lo ribadisco ancora una volta, solo con l’apporto e il supporto di tutti potremo dare un servizio migliore ai cittadini piemontesi.

Redazione