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Sanità | 21 agosto 2024, 10:06

Sanità: "Bisogna fare ragionamenti complessivi sulle risorse che, come è noto, non sono sufficienti"

Il Nursind interviene sulla controversa autorizzazione agli infermieri di somministrare stupefacenti seguendo algoritmi clinici

Sanità: "Bisogna fare ragionamenti complessivi sulle risorse che, come è noto, non sono sufficienti"

La recente delibera regionale che autorizza gli infermieri a somministrare farmaci analgesici stupefacenti seguendo specifici algoritmi clinico-assistenziali ha sollevato un acceso dibattito. Gabriele Montana, rappresentante del sindacato Nursind, ha espresso la posizione dell'organizzazione: "Quello che noi possiamo dire come sindacato è che non è certo da oggi che gli infermieri operano senza medico laddove è previsto, senza che questo abbia prodotto mai contenziosi sulla natura dell'equipaggio e senza che questa responsabilità gli fosse riconosciuta dal punto di vista economico come invece dovrebbe essere."

Montana ha sottolineato che questa pratica non rappresenta un rischio per i cittadini, affermando: "Quindi a nostro parere i fatti dicono che questo non rappresenta certamente un rischio per i pazienti perché se si afferma questo oggi dovremmo paralizzare il sistema."

Riguardo all'algoritmo clinico-assistenziale, Nursind ha preferito non entrare nel merito, lasciando la valutazione agli ordini professionali. "Sull'algoritmo non entriamo in merito in quanto è materia di tipo ordinistico, si esprimano loro, ma abbiamo constatato tra i professionisti differenti sensibilità su questo strumento e anche differenti analisi sui contenuti," ha dichiarato Montana.

Il sindacato ha però espresso alcune osservazioni ad Azienda Zero, tra cui la necessità di raccogliere preventivamente eventuali rilievi e criticità sul protocollo da parte degli infermieri operanti in quel settore. Inoltre, Montana ha sottolineato l'importanza di una legge regionale per regolamentare la questione: "L'osservazione che ci siamo sentiti di fare ad Azienda Zero, oltre a quella di raccogliere preventivamente eventuali rilievi e criticità sul protocollo da parte dei colleghi che operano in questo settore, è che forse servirebbe una dgr, quindi una Legge poiché certamente più tutelante di una delibera di una azienda i cui professionisti che la devono applicare non sono neanche dipendenti."

Montana ha infine sottolineato la necessità di rivedere la convenzione tra Azienda Zero e ASR, affermando: "A tale proposito è anche indispensabile e non più procrastinabile, lo abbiamo chiesto più volte, rivedere la convenzione tra Azienda Zero e ASR dai contenuti poco applicabili in merito alle norme e ai contratti che regolano il rapporto di lavoro anche dal punto degli istituti normativi che economici."

Concludendo, il rappresentante di Nursind ha evidenziato l'urgenza di affrontare la carenza di risorse e la valorizzazione delle competenze degli infermieri: "Ad oggi è necessario fare dei ragionamenti complessivi sulle risorse che come è noto non sono sufficienti e soprattutto sulla valorizzazione delle competenze."

"Serve un piano per trattenere gli infermieri"

 

Francesco Coppolella, segretario regionale del Nursind Piemonte, lancia un accorato appello ai vertici della Regione affinché vengano adottate misure concrete per affrontare la carenza di personale infermieristico. "Lanciamo un ulteriore appello ai vertici della nostra Regione affinché possa seguire i nostri suggerimenti che ricalcano in qualche maniera il percorso intrapreso dalla Regione Veneto. Questo, se vuole trattenere i propri professionisti e garantire per i prossimi anni la tenuta dei servizi," dichiara Coppolella.

Il sindacato guarda con favore all'iniziativa della Regione Veneto, che ha stanziato 150 milioni di euro per i fondi destinati al personale sanitario attraverso una legge regionale. "Diamo una risposta concreta al problema della carenza di personale, si legge dalle dichiarazioni del Presidente della Regione Veneto, attraverso un piano strategico con misure che intendano rendere più attrattiva la regione sul fronte della sanità," afferma Coppolella.

La Nursind aveva già sollecitato un intervento simile durante il primo incontro con la Regione dopo le elezioni, prevedendo "quella che si delinea come una inevitabile competizione tra le regioni che devono provvedere a tenere aperti i servizi e dare risposte ai bisogni di salute ai cittadini".

I numeri della carenza di personale in Piemonte sono allarmanti: "Nel giro di questa legislatura, considerando le sole uscite per pensionamento rapportato alle eventuali nuove entrate, avrà qualche migliaia di infermieri in meno rispetto ad oggi, a fronte di una maggiore necessità di personale in considerazione dei nuovi bisogni di salute che dovranno realizzarsi attraverso la riforma territoriale. Questo si somma già ad una carenza di circa 4000 unità portata alla luce dall'osservatorio regionale".

Coppolella sottolinea l'urgenza di azioni concrete: "Per provare ad arginare questa situazione che si prospetta drammatica per la tenuta dei servizi, è necessario incidere sui salari in primis ma anche sulle condizioni di lavoro che devono tornare ad essere dignitose oltre che sicure, cercando di assicurare quel benessere che ormai manca da tanto tempo".

Il sindacato aveva già proposto l'istituzione di una commissione straordinaria o un'unità di crisi per affrontare il problema, prendendo spunto dalle iniziative della Regione Veneto volte a "costruire un ambiente organizzativo incentrato sul benessere del personale e su minori livelli di assenteismo e turn over".

Coppolella evidenzia il rischio che il Piemonte perda ulteriori risorse a favore di regioni e paesi confinanti che offrono migliori condizioni economiche e lavorative. "Se nella vicina Francia e Svizzera si guadagna meglio e ci sono migliori condizioni di lavoro, e anche la Lombardia offre opportunità migliori, il Piemonte rischia di trovarsi maggiormente depauperato di risorse poiché nessuno vorrà venirci e molti vorranno andarsene."

Il segretario regionale del Nursind conclude con un appello: "Attendiamo risposte e ci auguriamo che presto ci venga presentato un piano strategico. Come aspettiamo risposte su ulteriori importanti aspetti, in assenza delle quali faremo sentire presto la nostra voce."

Redazione

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