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Sanità | 21 agosto 2024, 17:42

Il sistema di emergenza 118 gestito da algoritmi dal 1 ottobre, continua a fare discutere l'Astigiano

Arianna Franco Fp Cgil: "Nasce un potenziale grave problema di responsabilità"

Il sistema di emergenza 118 gestito da algoritmi dal 1 ottobre, continua a fare discutere l'Astigiano

Continuano le reazioni dopo la predisposizione di  Azienda zero degli "Acai", algoritmi clinico assistenziali infermieristici, nel sistema di emergenza sanitaria del 118 in  Piemonte.

Sulle ambulanze, per fare fronte alla carenza di medici, secondo quanto deciso, potrà essere un infermiere a decidere di somministrare farmaci ai pazienti dal 1 ottobre 

Dopo l'ordine dei medici e il Nursind, è la CGIL a scendere in campo.

Secondo il sindacato è "allarmante  la difficoltà di reperimento di informazioni adeguate".

"La stessa Regione Piemonte - sottolinea Arianna Franco Fp Cgil - sta disattendendo qualsiasi buona norma di trasparenza, le informazioni sono poche e ai destinatari è stata data indicazione alla riservatezza".

Mancano le informazioni per avere un'idea precisa dell'impatto del protocollo e il 1 ottobre è vicino 

"Allo stato attuale quello che salta all’occhio è sicuramente un importante risparmio per la Regione e la mancanza di volontà di affrontare seriamente e alla radice la carenza di figure mediche, di emergenza nel caso specifico", rimarca con preoccupazione Franco.

Ad Asti i medici destinati al primo soccorso, sono solo 14 rispetto ai 22 previsti e il timore del sindacato è che invece di stanziare risorse, si decida di togliere i medici dove si manifesta la carenza.

"Per quanto riguarda i professionisti infermieri del 118, non vi è dubbio alcuno sulla competenza di chi già opera nel primo soccorso; nasce però un potenziale grave problema di responsabilità, avvallato peraltro dal nostro assetto legislativo, che vedrebbe la somministrazione di farmaci e l’attuazione di procedure non validate da un ordine medico", chiarisce il sindacato.

Una responsabilità che dovrebbe essere maggiormente indennizzata ma "come Fp Cgil  riteniamo che questo ragionamento debba necessariamente essere successivo rispetto al nodo centrale della sicurezza, lavorativa e giuridica, dei nostri infermieri". 

In chiusura la segretaria Fp Cgil si sofferma su quello che potrebbe diventare un precedente scomodo. 

"Resta il fatto che, almeno in linea teorica, la sostituzione dei camici bianchi con un algoritmo faccia rabbrividire. I medici vanno sostituiti. Questa scelta rispetto al primo soccorso riteniamo che apra un precedente molto pericoloso che possa far vacillare l’intero sistema sanitario".

Betty Martinelli

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