Testo 1
Chi l'avrebbe mai detto che tra una chiesa millenaria e l'altra si potesse fare un viaggio gastronomico degno dei migliori gourmet? Eppure, amici miei, l'Astigiano non smette mai di stupire.
Partiamo da Portacomaro, patria di quel Grignolino che vi farà girare la testa (in senso buono, s'intende). Qui, all'Agriturismo Terra d'Origine, i Durando vi aspettano con un carpione da leccarsi i baffi. E mentre vi godete il panorama mozzafiato dalla collina, pensate che state mangiando in una famiglia che coltiva queste terre dal 1630. Roba da far impallidire qualsiasi albero genealogico!
Ma non pensate di mettervi a riposare dopo il pasto. A pochi passi vi aspetta la Pieve di San Pietro, un gioiellino romanico che vi farà fare un salto indietro nel tempo. Ammirate quei capitelli scolpiti, quelle absidi che sembrano abbracciare il cielo. E se sentite un brivido lungo la schiena, tranquilli: è solo lo spirito del Medioevo che vi sussurra all'orecchio.
Rimessi in carreggiata dalla dose di storia, dirigetevi verso Montechiaro d'Asti. Qui, al Ristorante La Vittoria, il carpione prende forme inaspettate. Provate quello di coniglio e ditemi se non è una rivelazione. E mentre masticate beati, alzate lo sguardo verso la Chiesa di San Nazario e Celso. Quel campanile che svetta nel cielo? È lì da quasi mille anni, pensate un po'.
Ma il viaggio non finisce qui. Spostatevi verso Cortazzone, dove vi attende un'altra perla del romanico: la Chiesa di San Secondo. Quelle sculture bizzarre sui capitelli? Sono lì per ricordarvi che anche nel Medioevo sapevano come divertirsi. E a proposito di divertimento, fate un salto all'Agriturismo Conte di Gallinico. Il loro carpione è una vera opera d'arte, degna delle sculture che avete appena ammirato.
Per chiudere in bellezza, non potete perdervi Montiglio Monferrato. Qui, la Pieve di San Lorenzo vi accoglierà con la sua maestosità. E dopo aver saziato lo spirito con tanta bellezza, saziate il corpo al Ristorante La Motta. Il loro carpione? Una poesia, proprio come gli affreschi della pieve.
E mentre vi godete quest'ultima tappa del vostro viaggio tra sacro e profano, tra pietra antica e sapori moderni, pensate a quanto siamo fortunati noi astigiani. Abbiamo ereditato un patrimonio artistico che fa invidia al mondo e l'abbiamo condito con una tradizione culinaria che non è da meno.
Così, tra un boccone di carpione e uno sguardo rapito a un capitello romanico, vi accorgerete di aver vissuto una giornata perfetta. Perché qui, nell'Astigiano, la storia non è mai noiosa e il cibo non è mai banale. È un'esperienza totale, che coinvolge tutti i sensi e vi lascia con la voglia di tornare.
E allora, cari amici, che aspettate? Mettetevi in marcia, con lo stomaco vuoto e la mente aperta. Il Romanico e il carpione vi aspettano. E ricordate: qui da noi, anche una semplice gita fuori porta può trasformarsi in un viaggio nel tempo e nel gusto. Buon appetito e buona cultura a tutti!
Testo 2
Il Carpionato del mondo è la nuova creatura dell’associazione Astigiani. Dopo il Bagna Cauda Day, l’evento più profumato d’autunno, l’anno scorso hanno tirato fuori altro dal cilindro. Un gioco per valorizzare il carpione. Gioco fatto di Lasciapassare, timbri, premi e un sacco di locali dove immergersi nei piaceri dell’agro.
Carpionato che supporto, già dalla scorsa edizione, nella promozione, puntando molto sulla valenza turistica del girare a caccia di timbri. Così i locali sono diventati motivi di gita, andando a raccontare quanto di interessante vi fosse nei loro dintorni. Sono nati anche suggerimenti d’itinerario, gli Itinerari da carpioni. Quattro li ho pubblicati nelle scorse settimane su Vacanze Astigiane: Castelli di Carpionato, Vitigni, vini e carpione, Tutto l’agro di Asti, Carpione e Barocco.
Mancava però un altro importante attrattore di visitatori e turisti, il Romanico Astigiano. Il suo itinerario, non è stato così facile da costruire, nonostante la ricchezza di chiese e pievi sparse in un fazzoletto di terra di venticinque chilometri quadrati. Romanico che ha il suo apice nella canonica di Vezzolano, dove dal giugno scorso si possono ammirare due grandi tavole di Antoine de Lonhy che un tempo arricchivano l’altare. Tavole quattrocentesche ritrovate, restaurate ed esposte, altrove. Tavole tornate a Vezzolano in foto e non, ahimè, come originali, nel silenzio dei molti.
Negli immediati dintorni di Vezzolano non c’è però un locale di Carpionato, così come non ce ne sono vicino alla gran parte delle altre chiese, vicino tanto da farne itinerario, salvo a Portacomaro, Montechiaro d’Asti, Tigliole e, di strada tra gli ultimi due, Cortazzone.
Allora si parte da Portacomaro con la chiesa di San Pietro, dalla caratteristica muratura in cotto e arenaria. Chiesa costruita nel XII secolo, ricca di affreschi quattrocenteschi. Attorno, un borgo con tanto di antico Ricetto e un mare di morbide colline dove vi aspetta l’esperienza carpione al Barot, casot di piaceri all’aperto dell’agriturismo Terra d’Origine.
Seconda tappa, Montechiaro d’Asti, antica villanova Astesana, dove il carpione è della Trattoria tre Colli, da degustare in terrazza vista tutto. Due chilometri fuori dal borgo, la chiesa dei santi Nazario e Celso. Unica, tanto da far innamorare un fotografo scafato come Enzo Isaia che l’ha immortalata baciata da un raggio di sole, con nebbia, con nuvole, senza nuvole, con neve, animali, trattori, in ogni orario, in ogni stagione.
Terza meta, il carpione di carne e verdure o di pesci d’acqua dolce di Mariuccia, ristorante sulle colline che da Tigliole guardano verso San Damiano d’Asti. Romanico con la chiesa di San Lorenzo. Chiesa del XII secolo che lo sviluppo del concentrico di Tigliole ha isolato in aperta campagna, un chilometro a est del centro abitato.
Su strada da Montechiaro a Tigliole impossibile non fare una lunga sosta a Cortazzone per rimirare la chiesa di San Secondo. Il suo esterno è festa di intrecci, fregi, viticci, capitelli, testine umane e animali, fino alla singolare scultura che riporta a una scena di accoppiamento. Sacro e Profano, un po’ come Romanico e Carpionato: tanto bello e tanto buono.