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Eventi | 14 agosto 2024, 11:58

Parigi 2024 e il sogno sfumato di Alice Sotero: "Spero di avere trasmesso grinta, determinazione e perseveranza"

La pentatleta astigiana, prima con tre partecipazioni olimpiche è rientrata ad Asti. "Ora proseguirò la mia seconda battaglia"

Alice Sotero

Alice Sotero

Una tenacia senza pari e una grinta che ha visto il mondo e che ha reso gli astigiani fieri di lei, anche se il risultato non l'ha premiata.

Alice Sotero è rientrata ad Asti, dopo le olimpiadi di Parigi e lo ha fatto con la sua famiglia, famiglia che, insieme alla salute, è il podio più importante. A Parigi con lei la piccola Ginevra avuta due anni fa da Nicola Benedetti ex pentatleta azzurro. Entrambi a sostenerla e appoggiarla.

Sotero, 33 anni, è arrivata a Parigi, non solo con la famiglia, ma anche con la cheratite da Acantamoeba contratta sciacquando una lente in acqua corrente, partita da un'irritazione, poi il bruciore e la perdita di diottrie. Una diagnosi arrivata dopo diversi tentativi che l'hanno portata a Grosseto, al centro guidato dal professor Vincenzo Sarnicola. I medici le avevano proibito gli allenamenti, soprattutto il nuoto ma lei con la solita determinazione, si è affidata alla sperimentazione, appena conclusa di un nuovo collirio prodotto dalla Sifi.

Il farmaco, unico al mondo, si chiama Akantior e il farmaco orfano, medicinale utilizzato per la prevenzione, ha ottenuto il parere positivo del Chmp, (Comitato per i medicinali per uso umano dell'Agenzia europea Ema,), che raccomanda l’approvazione del farmaco orfano Akantior come unica cura al mondo. Il farmaco è prodotto da Sifigroup, partecipata da 21 Invest,  fondato da Alessandro Benetton, con l’obiettivo di supportare la strategia di sviluppo internazionale del gruppo.

Ed era stato lui stesso, con un post a raccontare di Alice.

Una gara da leonessa con alcune ombre nel ranking round di scherma e nel tiro che, nonostante una prova strepitosa nel nuoto e nell'equitazione, l'ha relegata al 13esimo posto. Dopo che il quarto di Tokio l'aveva ferita.

"Purtroppo - scrive Alice - non ho raggiunto l’obiettivo di vincere una medaglia, non sono riuscita a riscattarmi dopo Tokyo. In questi mesi difficili di avvicinamento alla gara mi sono resa conto di quanto la famiglia e la salute siano davvero importanti, tutto il resto è un contorno a volte bellissimo a volte amaro. Prima di partire mi sono ripromessa che comunque fosse andata la gara sarei stata felice, non potevo rivivere l’incubo che avevo vissuto dopo Tokyo. La sera dopo la competizione mi sono addormentata accanto al mio compagno e a mia figlia e mi sono resa conto di non aver nessun rimpianto, ho pensato di aver dato tutto sia durante gli allenamenti sia durante la gara, e mi sono addormentata serena. Sono stata la prima pentatleta italiana con tre partecipazioni olimpiche, la prima pentatleta italiana ad aver proseguito la carriera sportiva dopo la gravidanza, sono felice della persona, della mamma e dell’atleta che sono diventata e questo mi inorgoglisce tantissimo. Spero di aver trasmesso grinta, determinazione e perseveranza che sono le cose che amo di più di me stessa".

Caratteristiche che sono emerse costantemente nelle sue prestazioni, anche il lato umano, così importante per uno sportivo.

Della prossima Olimpiade, a Los Angeles 2028, è presto parlare. Il Pentathlon dovrà fare i conti con la fine dell'equitazione e Alice per ora pensa a guarire definitivamente e alla sua famiglia. 

Fa un bilancio del Pentathlon alle Olimpiadi il direttore tecnico Andrea Valentini Il bilancio è sicuramente positivo. Questa storica medaglia olimpica (Giorgio Malan ndr) era importantissima per chiudere il quadriennio. Un quadriennio pazzesco come quello che abbiamo vissuto, con risultati incredibili, titoli mondiali, titoli europei, avrebbe perso gran parte del suo significato senza una medaglia olimpica. La medaglia chiude questo ciclo e lo rende unico e incredibile. Quindi è stata importantissima, oltre che molto emozionante. Un vero segno di forza. A livello di risultati sicuramente avere il bronzo, due quinti posti e un tredicesimo, dimostra che l’Italia è ai vertici mondiali del Pentathlon Moderno. La medaglia non viene da un atleta che un giorno ha azzeccato la giornata giusta, ma era quasi ‘scontata’, perché siamo arrivati con quattro atleti, tutti con possibilità di podio. E il fatto che dopo la gara femminile avevamo il rammarico di non avere preso un’ulteriore medaglia dimostra quanto questa squadra sia diventata forte“, aggiunge Valentini.

Betty Martinelli

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